Elezioni russe, per l'analista Fedorov Russia unita dato ancora vincente

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Domenica i russi eleggono il nuovo parlamento.

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Domenica i russi eleggono il nuovo parlamento. Le elezioni potrebbero modificare il quadro politico, la disposizione dei principali attori al potere? Il direttore del Centro di ricerca sull’opinione pubblica russa (Vciom)) Valery Fedorov ha parlato con noi della situazione prima delle elezioni.

Maryna Orlovska, euronews: Lei ha detto che in base ai risultati degli ultimi sondaggi il partito al potere Russia unita vincerebbe queste elezioni in ogni caso. Ma le cifre lo mostrano in calo di popolarità. Come lo spiega? Quali sono le ragioni?

Valery Fedorov: “Nel corso degli ultimi tre mesi il supporto al partito Russia unita è sceso dal 45 al 39 per cento. È stata una tendenza costante, ma non rapida. E l’ultimo sondaggio che abbiamo effettuato nel week-end mostra che questo calo si è fermato. Oggi Russia unita è circa al 41,5 per cento. E ora il destino delle elezioni è definito. Vediamo che Russia unita ha mobilitato tutte le sue risorse, ha chiesto il supporto del presidente. E io posso confermare la mia previsione: anche se il partito raccoglierà meno voti che nelle elezioni precedenti – vi ricordo che l’ultima volta ha ottenuto il 49 per cento -, stavolta potrebbe avere qualcosa come il 43-45 per cento o anche il 47 per cento dei voti”.

euronews: Chi potrebbero votare gli elettori insoddisfatti della politica del partito al potere?

Valery Fedorov: “Al momento vediamo che la tendenza principale è l’ascesa del Partito liberal-democratico, il partito di Zhirinovsky. L’ultima volta è riuscito a entrare nella Duma per un pelo, ma sembra che sia destinato a diventare l’attore numero due nel nuovo parlamento, oggi risulta avere l’11 per cento dei suffragi. I comunisti stavolta appaiono più deboli del solito e dal primo posto all’opposizione pare che scendano in seconda linea. Poi abbiamo un altro partito d’opposizione, Russia giusta ed equa, che l’ultima volta ha ottenuto il 13 per cento. Oggi non sono altrettanto forti ma sembra che riusciranno a entrare nella Duma con il 6-7 per cento dei voti”.

euronews: E i partiti extraparlamentari? Yabloko, Parnas, il Partito dei pensionati russi per la giustizia e altri hanno qualche chance?

Valery Fedorov: “Nel caso di Yabloko ci aspettiamo un risultato del 3 per cento, e questo sarà un successo importante per il partito, perché raggiungere il 3 per cento dà diritto ai finanziamenti statali. Questo renderà più facile prepararsi per le prossime elezioni, le presidenziali in programma per la primavera del 2018. Quanto al Partito dei pensionati russi per la giustizia, è un’entità alquanto strana, non hanno veri leader ma hanno trovato un ottimo nome e diversi slogan intelligenti. Il problema del finanziamento delle pensioni è molto attuale in Russia in questo momento, così come il problema della giustizia sociale. Non posso escludere che ottengano il 3-4 per cento. Anche il partito Rodina non è messo male, forse può raggiungere il 2-3 per cento. Ma Parnas ci aspettiamo che non riuscirà ad avere più dell’1 per cento dei voti”.

euronews: Che cosa pensa del cambio di data, da dicembre a settembre? L’affluenza ne risentirà?

Valery Fedorov: “Ci aspettiamo un calo dell’affluenza per il 18 settembre. E vediamo diverse cause. Una è il cambio d’amministrazione della Commissione elettorale centrale, più severa nei confronti delle falsificazioni e delle scorrettezze: a capo c‘è ora l’attivista per i diritti umani Ella Pamfilova, perciò la commissione ora prende molto seriamente tutte le falsificazioni, incluse quelle che riguardano l’affluenza. Ma naturalmente potrebbe essere determinante il fattore stagionale. In realtà gli elettori non hanno avuto molto tempo per capire e introiettare la politica e mobilitarsi seriamente. Stavolta la fase attiva della campagna elettorale è durata due-tre settimane mentre in passato le campagne duravano di più, intorno al mese e mezzo-due mesi”.

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