Il piccolo villaggio, nel 2011, era stato scelto per organizzare le prime elezioni locali in Cina
Finisce con 70 arresti l’esperimento democratico a Wukan, nel sud est della Cina. Martedì mattina la forze dell’ordine hanno effettuato diversi blitz nelle abitazioni di alcuni attivisti accusati di disturbo dell’ordine pubblico, istigazione alla rivolta e “cattiva influenza a livello sociale”.
Il piccolo villaggio, nel 2011, era stato scelto per organizzare le prime elezioni locali.
“I poliziotti erano tanti e hanno arrestato i residenti che manifestavano – racconta una residente di Wukan – Molti abitanti del villaggio sono stati arrestati. Hanno anche picchiato gli anziani e i bambini. Sono arrivati e hanno cominciato a picchiare tutti”.
Gli scontri – le cui immagini sono state diffuse dalla stampa di Hong Kong – arrivano a pochi giorni dalla condanna a 3 anni di carcere per Lin Zulian, il capo del villaggio eletto democraticamente nel 2011 e leader delle rivolte contro gli espropri da parte del Partito Comunista.
E a Hong Kong continua anche la protesta contro il regime: il nipote di Lin Zulian ha detto che nessuno in famiglia era stato informato degli addebiti a carico del nonno.
In Cina la polizia ha usato lacrimogeni e pallottole di gomma contro gli abitanti di Wukan. https://t.co/w4yOY5zDZc
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stroclaudio (
RosmiNow) 14 settembre 2016
Cina: capo di #Wukan ammette corruzione in video-confessione https://t.co/c0WEhvWMEqpic.twitter.com/y9T8YOiq7i
— AgiChina (@Agi_China) 21 giugno 2016