Venezuela: gigantesche proteste. Il Paese chiede la testa di Nicolas Maduro

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Di Euronews
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Decine di arresti a margine della “presa di Caracas”, la “conquista di Caracas”, così è stata chiamata l’immensa marcia organizzata dall’opposizione a sostegno del revocatorio, il referendum che chied

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Decine di arresti a margine della “presa di Caracas”, la “conquista di Caracas”, così è stata chiamata l’immensa marcia organizzata dall’opposizione a sostegno del revocatorio, il referendum che chiede le dimissioni del presidente Nicolas Maduro e nuove elezioni.

Molti gli scontri fra gruppi di incappucciati e la polizia anche se sono forti i sospetti che queste volenze siano state orchestrate dello stesso governo bolivariano per screditare l’opposizione e giustificare la repressione poliziesca. La marcia può però dirsi riuscita, vista l’immensa partecipazione popolare. Per l’opposizione è findamentale che si tenga quest’anno. Se il voto slittasse al 2017, come chiede il governo, anche se Maduro andasse via, il potere passerebbe al suo vice Aristobulo Isturiz. L’opposizione chiede invee che ad andare via sia tutto il governo.

Nel Paese ormai manca davvero tutto e la gente non ha più nulla da perdere, “per questo”, dice quest’uomo, “un governo corrotto, che traffica in droga e criminale deve cadere. Vogliamo un Paese libero, un Venezuela libero”.

Un altro aggiunge: “Davanti alle violenze del governo i cittadini democraticamente si sono organizzati e non si lasceranno sconfiggere da paura e fame”.

Così la moglie del più noto prigioniero politico del Paese, Leopoldo Lopez: “Oggi diciamo che il 94% dei venezuelani non vogliono Maduro. Ce la faremo”.

Il 96% del pil del paese dipende da petrolio, ma con la caduta dei prezzi del greggio la nazione è in ginocchio. “Manca tutto” e come dice questo attivista, “siamo in piena emergenza”.

Così il nostro corrispondente: “Questa è stata una mobilitazione eccezionale. L’opposizione ha detto che mercoledì 7 settembre si svolgerà una nuova manifestazione, e la settimana successiva una terza per esigere che le autorità elettorali non ostacolino la convocazione entro la fine dell’anno del referendum per revocare il mandato del presidente Nicolas Maduro”.

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