Francia: repubblicani divisi sul burkini

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In Francia, dopo i socialisti anche i repubblicani si dividono sulla questione del burkini.

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In Francia, dopo i socialisti anche i repubblicani si dividono sulla questione del burkini.

Il partito di centro-destra sceglierà fra tre mesi il suo candidato alle presidenziali.
Nicolas Sarkozy continua a cavalcare la polemica dell’estate e rivendica di aver introdotto, nel 2007 quand’era ministro dell’interno, il divieto del burqa.

“Con il burkini è esattamente la stessa cosa”, assicura in un discorso a Le Touquet, uno dei comuni che hanno vietato il costume integrale. “A un tratto si vedono affluire su certe spiagge giovani donne in burkini. Se la repubblica è risoluta, questo fenomeno si fermerà. Serve una legge che vieti il burkini sulle spiagge e nelle piscine della Francia.”

L’ultimo sondaggio sulle primarie attribuisce a Sarkozy solo il 24% dei consensi contro il 38% di Alain Juppé, che sul burkini ha una posizione cauta ed è contrario a leggi “di circostanza”.

“Bisogna unire anziché dividere”, dichiara Juppé, “unire piuttosto che escludere o stigmatizzare, unire anziché attizzare l’escalation di polemiche.”

Il Consiglio di Stato francese ha bocciato l’interdizione di indossare il burkini in spiaggia a Villeneuve-Loubet. Altri ricorsi potrebbero portare a conclusioni simili in tutti i 30 comuni francesi che hanno introdotto il divieto.

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