Il linguaggio del corpo di Donald Trump

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Avreste mai pensato che Donald Trump vincesse la nomination repubblicana?

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Avreste mai pensato che Donald Trump vincesse la nomination repubblicana?

All’inizio in pochi ci credevano, ma man mano che la corsa alla nomination è andata avanti, Trump ha mostrato una grande abilità.

Che piaccia o no, infatti, Donald Trump ha un talento naturale per la comunicazione non verbale.

È questo uno dei motivi per cui ha sbaragliato gli avversari.

Le grandi e ‘oneste’ mani di Trump – an open book?

Per Geoff Beattie, autore di Rethinking Body Language, il linguaggio del corpo di Trump è la sua carta vincente. Sa quello che fa.

“I politici vogliono presentarsi come autentici, onesti. Le espressioni del viso rivelano il tuo stato emotivo e la gente percepisce se credi in quello che dici. Molti politici, durante le interviste, cercano di camuffare o controllare queste espressioni con un sorriso, cosa che ci dà fastidio, perché si percepisce qualcosa di non vero, che il politico sta nascondendo qualcosa.

Le smorfie di Trump sono per certi versi dei veri e propri capolavori; il repertorio è ricchissimo e le sue espressioni esagerate comunicano molto di più di mille parole.

Ricordate i dibattiti televisivi tra Trump e Jeb Bush? Il quasi disprezzo che si leggeva sul volto di Trump quando Bush prende la parola?

Concentrarsi su quello che stava dicendo Bush era quasi impossibile, Trump monopolizzava la scena anche in silenzio.

Senza dimenticare l’uso del corpo e la sua gestualità. Basta osservare le mani.
Quando deve avvertire il suo pubblico che sta per dire qualcosa di importante, alza spesso il pollice. O usa le dita per enumerare uno a uno i punti chiave del suo discorso.

Un maestro che sa come ritmare il suo discorso e tenere il pubblico al passo con la narrazione.

Chi è Trump

- Trump è uno degli uomini più ricchi del mondo, molto dietro Bill Gates, ma con un patrimonio stimato in 9 miliardi di dollari, è tra i primi 300 uomini più facoltosi del mondo.

Stando a alcuni analisti e alcune analisi, dietro Trump non ci sarebbe uno spin doctor, cosa con cui non concorda Geoff Beattie “Non credo che in passato non abbia fatto sedute di coaching; ha un linguaggio del corpo molto particolare, una gestualità inusuale, che sa usare alla perfezione”.
Leggi tutta l’intevista a Geoff Beattie di Charlotte Cullen sulla pagina inglese del sito di euronews.

Non solo, c‘è poi la presenza scenica che aiuta Trump.

Come ha detto a euronews Alan Stevens esperto di comunicazione: “Mentre i presidenti precedenti come Bill Clinton e Barack Obama si allontanavano dal leggio per avvicinarsi agli elettori, Trump rimane al suo posto e usa i gesti e il busto per imprimere un tono solenne a quanto sta dicendo”.

Leggi l’analisi di Alan Stevens di Charlotte Cullen sulla pagina inglese del sito di euronews.

La gestualità, che non è una caratteristica solo italiana, serve a rafforzare un concetto che si sta esprimendo e, stando a Beattie, aiuta chi ascolta a ricordare meglio il pensiero stesso del suo interlocutore.

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Nei video i gesti più comuni di Donald Trump: l’OK pizzicato tra pollice e indice.

Alterna l’Ok con una elle, che per Alan Stevens suggerisce precisione:

Mentre alcuni politici come Obama evitano di puntare il dito contro la platea, Trump lo usa ma ha personalizzato il gesto non risulta né intimidatorio né autoritario.

C‘è poi l’apertura di Trump simboleggiata dall’allargamento delle braccia e dai palmi delle mani rivolti verso l’alto.

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Un gesto di apertura e limpidezza con cui dice alla platea “sono una persona onesta, siamo nella stessa barca”

Diverso è invece il messaggio che invia quando alza le mani come se stesse spingendo un muro e ci riporta al muro che Trump vuole innalzare al confine con il Messico e contro i musulmani.

La cura dell’aspetto fisico di Trump

C‘è, infine, anche da considerare l’aspetto fisico che rende Donald Trump così efficace nella comunicazione non verbale. Come il suo ciuffo rossiccio, portato a banana, la sua pelle leggermente abbronzata le sue labbra sporgenti. Una serie di caratteristiche che se da un lato scatenano l’ilarità dei media americani dall’altro rendono Trump molto più reale della rivale Clinton agli occhi degli elettori americani.

È difficile resistere all’analogia con Silvio Berlusconi.

Si tratta infatti di due personaggi eccentrici ma, sicuramente di due maestri della comunicazione, che sanno andare al di là delle parole per conquistare i loro elettori.

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