Ue-Turchia: Cavusoglu accusa Austria "capitale del razzismo radicale"

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Il no dell’Austria al negoziato di adesione della Turchia all’Unione europea riporta indietro nel tempo le relazioni tra Vienna e Ankara.

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Il no dell’Austria al negoziato di adesione della Turchia all’Unione europea riporta indietro nel tempo le relazioni tra Vienna e Ankara.

I negoziati di adesione non sono altro che una finzione, ha detto il cancelliere austriaco Christian Kern. Secondo il governo che ha ordinato le barriere al Brennero, in Turchia non c‘è abbastanza democrazia.

“Il cancelliere austriaco dovrebbe guardare prima di tutto al suo Paese – replica il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu – Il razzismo è nemico dei valori e dei diritti umani. E oggi l’Austria è la capitale del razzismo radicale”.

Un’accusa che ha visto la replica, via twitter, del ministro degli Esteri di Vienna, Sebastian Kurz: “La Turchia – scrive – deve moderare il suo linguaggio e le sue azioni”.

Il governo austriaco è convinto che la fine dei negoziati non avrebbe alcuna ripercussione sull’accordo raggiunto per la crisi migratoria e invita l’Europa a “non inginocchiarsi ad Ankara” e a preparare un piano B che riduca la dipendenza dalla Turchia nella gestione dei profughi.

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