Vladimir Putin in Slovenia tra le polemiche e il peso delle sanzioni dell'UE

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Di Debora Gandini
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Visita di Putin in Slovenia. Colloqui con la leadership slovena e partecipazione ad eventi commemorativi storici

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Una visita un po’ speciale che Lubiana ha tenuto a definire solo di “carattere commemorativo”. Di fatto il presidente russo Vladimir Putin è volato in Slovenia dove per la prima volta ha partecipato alla celebrazione per i cent’anni della cappella russo-ortodossa di Vrsic dove nell’inverno del 1916 morirono un centinaio di prigionieri di guerra russi.

“Dal profondo del mio cuore, in nome della Russia, desidero ringraziare la Slovenia e il suo popolo per tutto quello che stanno facendo per mantenere viva la memoria di queste vittime che si sono sacrificate per la vittoria, non solo durante la prima guerra mondiale, ma anche la seconda”, ha dichiarato Putin.

Celebrazioni a parte, non dimentichiamo che la Slovenia è membro della Nato e dell’UE. Pur mantendo buoni rapporti con il capo del Cremlino, ha aderito alle sanzioni imposte alla Russia dopo l’annessione della Crimea e per il suo appoggio ai ribelli nell’Ucraina orientale. Un mese fa Lubiana é stata tra i Paesi europei che si erano espressi per un “approccio più elastico del regime delle sanzioni”.

Nei giorni scorsi il presidente sloveno, Borut Pahor, aveva dichiarato che la visita di Putin mira a costruire fiducia e dialogo tra i due paesi nonostante le differenze nelle posizioni su alcune questioni pressanti. Tra polemiche e contestazioni, per molti la visita di Putin a Lubiana e i relativi colloqui con i vertici del governo fa pensare che il presidenti stia intensificando la campagna per porre fine alle sanzioni dell’Unione europea.

Intanto alcune decine di ucraini, residenti in Slovenia, si sono radunati davanti all’ambasciata russa per esporre bandiere e striscioni contro la visita del presidente russo.

FOTO: Protest Ukrajincev v Ljubljani: “Putin terorist!” in “Ustavite rusko agresijo!” https://t.co/k5XISyyiqIpic.twitter.com/anO5Hrv4ML

— Revija Reporter (@RevijaReporter) 30 juillet 2016

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