Prima il crimine poi la propaganda.
PUBBLICITÀPrima il crimine poi la propaganda. L’organizzazione jihadista Stato Islamico ha diffuso un video dei due attentatori della chiesa in Normandia, seguendo un modus operandi ormai abituale.
I due 19enni che hanno sgozzato padre Jacques Hamel, 85 anni, nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, periferia Sud di Rouen, sono stati entrambi identificati dagli inquirenti.
Abdel Malik Petitjean, a differenza del suo complice Adel Kermiche, non aveva mai subìto condanne.
Era stato però segnalato dal 29 giugno per aver tentato di andare in Siria e dal 22 luglio un sospetto dalle fattezze molto simili era ricercato come potenziale attentatore, in seguito a informazioni inviate in Francia dall’intelligence di un altro Paese.
Altre tre persone, dell’entourage familiare di Petitjean, sono state fermate e interrogate per raccogliere informazioni sull’attentatore. Resta in stato di fermo anche il 16enne algerino bloccato martedì e il cui fratello è partito nel 2015 per l’Iraq o la Siria con i documenti di Adel Kermiche.
“Ho avuto paura soprattutto quando sono entrati” racconta suor Danielle, presente durante il sequestro. “Mi sono detta è fatta, c’ammazzano, è finita. Erano talmente accaniti, determinati. E urlavano voi cristiani ci uccidete! Era questo il loro tipo di discorso” racconta.
L’attentato di Saint-Etienne-du-Rouvray conferma che a passare all’azione sono sempre persone già note alle forze dell’ordine, spesso “schedate nel cosiddetto fascicolo “S”“:http://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2015/08/31/terrorisme-peut-on-sanctionner-les-personnes-faisant-l-objet-d-une-fiche-s_4741574_4355770.html, che riunisce individui che rappresentano un potenziale rischio per la sicurezza dello Stato.