Doping: Hajo Seppelt a euronews "decisione CIO è dichiarazione di fallimento"

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Di Euronews
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A meno di due settimane dall’inizio dei Giochi comincia a popolarsi il villaggio olimpico di Rio.

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A meno di due settimane dall’inizio dei Giochi comincia a popolarsi il villaggio olimpico di Rio. Presente anche la delegazione russa dopo l’apertura del Comitato Olimpico Internazionale, che ha scelto di far decidere alle singole federazioni internazionali se ammettere gli atleti russi a Rio.

Di sicuro non ci saranno i 68 atleti già sospesi dalla Federazione Internazionale di Atletica Leggera (IAAF), che hanno perso le ultime speranze di essere a Rio dopo che il TAS di Losanna ha respinto il loro ricorso dando così ragione alla IAAF.

L’unica rappresentante dell’atletica leggere russa sarà così Darya Klishina, saltatrice in lungo che vive e si allena in Florida ed è stata sottoposta a controlli antidoping ritenuti credibili dalla Wada. Sarà a Rio, ma da semplice spettatrice, anche Yuliya Stepanova, la mezzofondista che ha fatto partire l’indagine della Wada con le sue confessioni al giornalista tedesco Hajo Seppelt.

La IAAF, visto il ruolo fondamentale svolto nello smascherare il sistema del doping russo, le aveva dato il via libera per Rio, ma domenica è arrivato lo stop del CIO, secondo cui la Stepanova, squalificata due anni per doping, “non rispetta i criteri etici di un atleta olimpico”.

Andreas Hinz, euronews: “È nostro ospite Hajo Seppelt, esperto di doping per la tv tedesca ARD. È stato lui a rivelare, in un documentario, il doping sistematico nell’atletica russa. Seppelt, lei ha criticato duramente e in più occasioni il doping di Stato da parte della Russia. Cosa pensa della decisione del CIO?”

Hajo Seppelt, ARD: “Quella decisione è una dichiarazione di fallimento nella lotta al doping. Rappresenta una battuta d’arresto per lo sport pulito. ‘I vincitori sono coloro che barano’, questo è il messaggio che giunge della decisione del CIO. Perché si sono inchinati all’orso russo, si sono piegati. La decisione non ha ancora sponsorizzato, forse, il doping di Stato della peggior specie come socialmente accettabile – come nella Germania dell’Est di 30 anni fa – ma non fissa alcun limite. Il CIO mette la responsabilità degli atleti russi che saranno a Rio nelle mani della federazioni internazionali. Ora tocca a loro verificare, entro dodici giorni, se gli atleti russi potranno partecipare. Devono verificare se gli atleti che sono sulla lista dei potenziali partecipanti alle Olimpiadi hanno fatto parte del programma di doping di Stato o no. Questo è assolutamente impossibile in dodici giorni”.

euronews: “Le federazioni internazionali, quindi, hanno troppo poco tempo. Ma non sarebbe sbagliato escludere tutti gli atleti se il doping di Stato non può essere provato caso per caso? Lei lo ha ribadito più di una volta, ci potrebbero essere atleti russi puliti. Come la mettiamo con la presunzione di innocenza?”

Hajo Seppelt: “Non sono gli atleti ad essere esclusi, ma la federazione o se si vuole il comitato olimpico russo, attraverso il quale gli atleti si allenano, gareggiano e partecipano alle gare. Se un’associazione non può garantire che i suoi atleti, che sono sotto la sua responsabilità, sono puliti, perché il sistema in cui allenano è contaminato e corrotto dal doping, in questo caso non ci può essere una parità di condizioni. Invece bisogna supporre che ci siano potenziali brogli o brogli reali.

A questo serve il codice etico mondiale dell’antidoping. Secondo questo codice, tutte le federazioni nazionali devono rispettare le regole. I russi hanno infranto le regole fondamentali. Un fatto mai visto prima sotto certi aspetti. E quindi la risposta è che, purtroppo, anche gli atleti puliti devono essere allontanati. E sicuramente ci sono atleti puliti in quel sistema”.

euronews: “Quali conseguenze ricadranno sui Giochi dopo questa decisione. Cosa accadrà in futuro?”

Hajo Seppelt: “Questo è lo scenario peggiore perché si è scoperto che nel corso del 2016 e negli anni precedenti, durante diversi periodi, c‘è stato un intervento massiccio da parte dello Stato russo, un inganno politicamente controllato. Gli atleti sono stati preparati seguendo programmi di doping segreti. I loro test anti-doping sono stati soppressi o semplicemente scomparsi, distrutti nel caso in cui sia emerso qualcosa di notevole o nel caso di risultati positivi. Tutto questo è stato portato avanti dal ministero russo allo Sport con il supporto dei servizi segreti. Se questo livello di manipolazione e di inganno non è sufficiente per bloccare il comitato olimpico russo, non so proprio cosa altro occorra per adottare le misure idonee nella lotta contro il doping. Il CIO manca di coerenza. Il messaggio al mondo del Comitato olimpico internazionale è: si può imbrogliare quanto si vuole, sarete sempre accolti alle Olimpiadi”.

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