Gruppi organizzati o lupi solitari. Così l'ISIL recluta i suoi terroristi

Gruppi organizzati o lupi solitari. Così l'ISIL recluta i suoi terroristi
Di Debora Gandini
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Parigi, Bruxelles, Orlando, Nizza, la Baviera. Attacchi tanto diversi nelle modalità ma simili tra loro nel fine: uccidere in nome dell'ISIL

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Parigi, Bruxelles, Orlando, Nizza, la Baviera. Attentati nei locali o in aeroporto, attacchi per le strade durante i festeggiamenti del 14 luglio fino all’ultimo episodio di un 17 enne che in Germania armato di accetta si scaglia contro i passeggeri. Attacchi tanto diversi nelle modalità ma simili tra loro nel fine: uccidere. Fare vittime in nome dell’ISIL.

Certo restano diversi punti interrogativi. Spesso dietro a questi episodi di sangue c‘è la firma dell’Autoproclamato Stato Islamico. Le rivendicazioni arrivano dal sito di Aamaq, l’agenzia di stampa del Califatto o da video-propaganda pubblicati in rete. C‘é chi si definisce un soldato votato alla causa della “Jihad”, altri sono solo simpatizzanti di Daesh. Colpire gli europei a casa loro era stato uno degli ultimi appello dell’ISIL.

“Vorrei dire a voi musulmani di restare in Francia. Voi pretendete di essere musulmani ma mi chiedo per fare cosa, i nostri fratelli muoiono ogni giorno, e c‘è chi resta seduto a guardare. Ma voi vivete con loro, dormite con loro, mangiate con loro, dovreste avere molto più orgoglio e fare qualcosa. Se non riuscite a trovare un’arma, agite anche utilizzando una pietra, utilizzate la vostra auto, dovete portare il terrore”, dichiara un miliziano.

Un messaggio diretto a tutti i “foreign fighters”. Proprio come l’assassino di Nizza. Spesso però gli autori nulla hanno a che fare con l’organizzazione terroristica. Tanti punti da chiarire come fa notare anche il noto politologo, esperto di Islam, Gilles Kepel: “Quello che mi ha colpito dell’attacco a Nizza è che rispetto ai precedenti è stata cambiata strategia. Qui il soggetto era un tipo strano, che ha utilizzato un mezzo insolito, un camion, e che con il tir si è scagliato contro la folla uccidendo anche bambini. Così si crea orrore. Quando ci fu l’attacco a Magnanville un mese fa, il ragazzo che uccise gli agenti di polizia con un coltello, aveva girato un video e aveva rivendicato il gesto. Poi però prima di metterlo on line aveva tagliato dei pezzi perchè erano troppo duri, aveva paura di allontanare i potenziali sostenitori dei miliziani integralisti.”

Quanto l’ISIL cavalchi l’onda degli attacchi condotti in Europa resta da chiarire. Quello che è certo è che l’Autoproclamato Stato Islamico sta perdendo sempre più terreno e uomini in Siria e Iraq.

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