L'attentatore di Nizza si interessava al Jihad, ecco le prove

L'attentatore di Nizza si interessava al Jihad, ecco le prove
Di Lilia Rotoloni
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Le dichiarazioni alla stampa del procuratore dell'antiterrorismo francese François Molins

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Mohamad Lahouaiej Bouhlel beveva alcolici e non rispettava il Ramadan, ma aveva cominciato a interessarsi al Jihad.

La prova sta nelle ricerche che aveva fatto di recente sul suo computer, in particolare: materiale propagandistico sulla Guerra santa e video di decapitazioni perpetrate dall’Isil, che poi ha rivendicato l’azione di Nizza. Lo ha detto il procuratore dell’antiterrorismo François Molins , che indaga sull’attentato di Nizza:

Nessun elemento dell’inchiesta dimostra fino ad ora la sua adesione all’organizzazione terroristica , né che avesse dei legami con individui legati a questa organizzazione, ma l’analisi del suo computer illustra con certezza, è possibile dirlo, un interesse recente per il jihadismo radicale.

Cercava immagini shock di incidenti stradali

Molins ha aggiunto che Bouhlel si era documentato anche sugli incidenti stradali e sul calendario delle manifestazioni del 14 luglio nella città della Costa azzurra, segno che l’attacco terroristico era premeditato.

Negli ultimi giorni aveva anche cercato più volte di ottenere soldi dalla sua banca.

Lunatico e violento

Sei persone sono in stato di fermo perché sospettate di essere coinvolte nell’organizzazione dell’attentato.

Bouhlel viene descritto come un uomo lunatico e violento, prima di tutto con la propria famiglia, la moglie aveva per questo chiesto il divorzio, e psicologicamente istabile. Terreno fertile per ottenere un aspirante terrorista.

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