Mentre a Londra i sostenitori del Remain manifestano sotto la sede del Parlamento, un’accusa di frode piomba sulla petizione online che chiede un secondo referendum sulla…
Mentre a Londra i sostenitori del Remain manifestano sotto la sede del Parlamento, un’accusa di frode piomba sulla petizione online che chiede un secondo referendum sulla Brexit. La petizione, montata soprattutto grazie al passaparola sui social media, ha già raggiunto quota 3,7 milioni di firme ma, molte di queste potrebbero essere false. Alcune sono già state rimosse e del caso si sta occupando la Camera dei comuni.
Nonostante la frode, è evidente che la petizione ha creato una massiccia ondata di protesta.
Ironia della sorte vuole che l’uomo che l’ha ideata prima del referendum, William Oliver Healey, sia un realtà un attivista nazionalista pro Brexit che ne aveva steso il testo oltre un mese fa, quando il Remain era in cima ai sondaggi. E dopo il Regno Unito anche la Slovacchia pensa al referendum. Il partito di estrema destra di Marian Kotleba avvierà nel fine settimana una raccolta firme per convocare un referendum sul modello Brexit. Proprio mentre il Paese si prepara ad assumere la presidenza di turno dell’Unione Europea
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