Regno Unito: un'isola divisa a metà

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Non ci sono ambiguità: più di un milione 200 mila voti fanno la differenza per il “leave” sul “remain”.

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Non ci sono ambiguità: più di un milione 200 mila voti fanno la differenza per il “leave” sul “remain”. Con 33.577.342 schede elettorali depositate nelle urne, il verdetto del referendum britannico è impietoso: a voler abbandonare l’Unione europea sono il 51,9 per cento degli elettori contro il 48,91 per cento che hanno espresso il desiderio di rimanere. Il colpo di grazia, poco dopo l’una di notte, l’hanno dato i risultati di Sunderland, nel nordest dell’Inghilterra, molto più favorevoli alla Brexit del previsto. 82.394 i voti totali per il leave, in questa città portuale situata sulla linea che quasi come un presagio divide l’isola a metà.

Il 23 giugno 2016 resterà una giornata storica per il Regno Unito così come per l’Unione europea. Dopo una campagna senza esclusione di colpi, con sondaggi che davano i due campi testa a testa, gli elettori si sono mobilitati in massa. È stata la più alta affluenza registrata in una consultazione a livello nazionale nel Regno Unito dalle elezioni politiche del 1992: il 72 per cento degli aventi diritto ha espresso la sua preferenza nelle urne finché, alle 22 ora di Londra, Big Ben ha detto stop.

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