Jan Techau a Euronews:"La Brexit sarà dura per Londra"

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Dopo il voto a favore della Brexit, che tipo di relazioni si prospettano ora per Londra e Bruxelles?

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Dopo il voto a favore della Brexit, che tipo di relazioni si prospettano ora per Londra e Bruxelles? Euronews lo ha chiesto al Direttore del Carnegie Europe Jan Techau.

Euronews
La Brexit non sarebbe potuta arrivare in un momento peggiore. L’Unione europea è attraversata da tantissime crisi, da quella dell’Eurozona ai rifugiati. Mi chiedo quali azioni avrebbe potuto compiere l’Europa..

Jan Techau
Direttore del Carnegie Europe
Nessuno sa in che modo gestire questa situazione. Le procedure vanno ora attuate e si deve procedere in modo ordinato all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. A parte i negoziati, ci sono anche delle questioni legali, che vanno considerate. Si deve anche capire come intende muoversi Londra e in che modo attivare il processo e in quali tempi. Poi si deve valutare anche la reazione degli altri 27 Paesi membri. Dovranno muoversi tutti in modo molto cauto e preciso. Credo sarà inevitabile, e anche comprensibile, che gli altri 27 vorranno far pagare caro questa decisione a Londra. L’intenzione è di creare un precedente per evitare che possa accadere di nuovo. O almeno non in modo così semplice. Dall’altro lato, se si esagera, il prezzo sarà alto anche per gli altri Paesi europei e si potrebbe avere il risultato contrario. Con l’effetto di alimentare il vento euroscettico. Credo si debba ora procedere a una via di mezzo che richiederà per essere approvata di abilità straordinarie e di moltissima pazienza. Ci aspetta un’altra crisi di governance che nessuno a Bruxelles ha mai vissuto.

Euronews
Quale potrebbe essere il nuovo rapporto tra Unione europea e Regno Unito? Londra vorrebbe continuare ad avere accesso al mercato unico. Ma allo stesso tempo la gran parte degli elettori britannici si è espressa principalmente contro la libera circolazione dei cittadini. E’ possibile uno scenario simile alla Svizzera o alla Norvegia?

Jan Techau
Credo che gran parte della classe dirigente britannica speri questo. Ma non credo sarà possibile replicare modelli già esistenti. Per prima cosa questi Paesi non sono mai stati dentro l’Unione europea ed ecco a cosa devono il loro status speciale, che si è formato in modo progressivo. In modo da diventare quasi una sorta di accordo naturale. C‘è stato, inoltre, anche il tempo necessario per far digerire il prezzo da pagare per entrare in qualche modo nella sfera europea pur non essendo parte del processo decisionale. Dettaglio che è poco attraente e abbastanza costoso. Nel caso britannico si dovrà negoziare velocemente, nel giro di pochi anni. Non c‘é possibilità di assistere a un’evoluzione graduale. Si dovrà guardare a soluzioni completamente nuove. Credo che sarà molto doloroso. Non penso peraltro che lo scenario verso il quale si andrà sia quello che immaginava il Regno Unito. Il Paese perderé molto più dell’Unione europea. Al momento sembra che sia proprio Bruxelles la parte vinta, ma credo che con il passare del tempo si capirà chi si troverà a vivere nella situazione peggiore. E credo che la Gran Bretagna abbia da perdere più di Bruxelles.

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