I miliziani della coalizione curdo-araba sostenuta dagli Usa sono entrati nell’abitato di Manbij, roccaforte dell’Isis sulla strada tra Raqqa e il confine turco.
I miliziani della coalizione curdo-araba sostenuta dagli Usa sono entrati nell’abitato di Manbij, roccaforte dell’Isis sulla strada tra Raqqa e il confine turco.
Le forze anti-Isis sono appoggiate da bombardamenti della Coalizione internazionale a guida americana. Miliziani curdi e arabi, delle Forze democratiche
siriane (Sdf), stanno avanzando lentamente verso il centro, con cautela a causa di cariche esplosive disseminate dappertutto dai jihadisti dello Stato islamico.
Manbij è fondamentale per rifornire la cosidetta capitale dello stato creato da Daesh. Prenderla significa isolare la roccaforte degli uomini in nero che continuano a perdere territorio. Il paradosso è che l’organizzazione, incapace di ottenere risultati in campo aperto, potrebbe decidere di rafforzare la strategia terrorista.
Da quando è cominciata l’offensiva, il 31 maggio, sarebbero stati uccisi almeno 63 miliziani delle Sdf e 458 dell’Isis.