Qualche operatore finanziario è rimasto addirittura scioccato nel vedere il modo nettissimo in cui questo giovedì i mercati hanno scommesso contro la Brexit, nonostante molti sondaggi diano ancora i d
Qualche operatore finanziario è rimasto addirittura scioccato nel vedere il modo nettissimo in cui questo giovedì i mercati hanno scommesso contro la Brexit, nonostante molti sondaggi diano ancora i due fronti testa a testa. Londra ha chiuso con un guadagno dell’1,23%, mentre la sterlina, la vera cartina di tornasole della campagna referendaria, ha toccato i massimi da inizio anno nei confronti delle altre valute.
“Se davvero il Regno Unito decidesse di uscire dall’Unione europea ci troveremmo in territorio inesplorato, cosa che non piace ai mercati. In tal caso potremmo osservare un’ondata di vendite. Potremmo vedere un tonfo della sterlina anche del 15% o giù di lì”, afferma Joshua Mahony di IG. “D’altro canto, se decidesse di rimanere, si tratterebbe in pratica del mantenimento dello status quo”, aggiunge.
È decisamente a favore di quest’ultimo che hanno “votato” gli investitori. Dopo la chiusura positiva in Asia (Tokyo +1,1%), anche Wall Street ha aperto in crescita. Nel Vecchio Continente la maglia rosa è andata a Piazza Affari, salita del 3,7% grazie al traino delle banche. Domanda in rallentamento, invece, per attività considerate rifugio come i bond tedeschi e statunitensi.