Sei militari dell’esercito giordano sono rimasti uccisi martedì in un attentato suicida nell’area desertica alla frontiera con la Siria.
Sei militari dell’esercito giordano sono rimasti uccisi martedì in un attentato suicida nell’area desertica alla frontiera con la Siria. L’attacco non è stato rivendicato ma le autorità di Amman lo attribuiscono ai militanti dell’autoproclamato Stato Islamico.
Jerash, padre di una delle vittime: “Non hanno niente a che vedere con l’Islam” dice. “Se fossero fedeli dell’Islam non avrebbero mai compiuto atti del genere, massacrare la gente, gli attacchi suicidi… E poi durante il Ramadan. Se conoscessero Dio non ucciderebbero nemmeno una mosca, figuriamoci un essere umano. Che Dio li punisca” dice.
Dopo l’attacco il Re Abdullah ha avuto un vertice straordinario con i responsabili dei servizi di sicurezza e con il Capo di Stato Maggiore dell’esercito. L’area in cui si è verificato l’attentato è stata dichiarata zona militare off limits. La misura non prevede esplicitamente la chiusura della frontiera con la Siria, come già avvenuto al confine iracheno.