Attentato Orlando. Due volte indagato dall'Fbi l'autore della strage

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Di Andrea Neri
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Omar Mateen, 29 anni, lavorava per una delle più importanti agenzie di sicurezza privata del mondo. Si è dichiarato fedele all'Isis prima di commettere la strage

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L’autore del più grave attacco terroristico negli Stati Uniti dopo l’11 settembre, attacco rivendicato dall’Isis, era stato oggetto di due indagini, aperte e poi rapidamente archiviate da parte dell’Fbi, per sospetti legami con il terrorismo.

Omar Mateen, 29 anni, nato a New York da genitori afgani, ha ucciso 50 persone e fatto 53 feriti nella più famosa discoteca gay di tutta la Florida, a Orlando. I documenti che hanno permesso di identificarlo sono stati ritrovati su di lui dopo che è stato ucciso nel blitz delle forze speciali.

La mitragliatrice d’assalto AR-15 e la pistola che aveva in mano quando ha fatto irruzione al Pulse, dov’era in corso una serata di musica latina, erano state acquistate nelle ultime due settimane.

Ron Hopper, agente dell’Fbi: “È emerso che questa mattina Omar Mateen aveva effettuato una chiamata alla linea per le emergenze (911, equivalente del 118, ndr.) dichiarando fedeltà all’autoproclamato Stato Islamico. Stiamo approfondendo tutti i possibili legami, a livello nazionale e a livello internazionale” ha spiegato in conferenza stampa.

Nella sua rivendicazione Omar Mateen ha fatto inoltre riferimento ai fratelli Tsarnaiev, autori degli attentati di Boston nel 2013, secondo quanto riferito da un portavoce dell’Fbi. Come accaduto nel caso della coppia originaria del Pakistan e responsabile della strage di San Bernardino, in California (14 vittime), anche Omar Mateen si è dichiarato fedele all’autoproclamato Stato Islamico senza che alcun contatto o legame diretto con l’organizzazione criminale basata in Siria ed Iraq sia al momento provato.

Omar Mateen, the Orlando shooter, worked for G4S, the leading private prison & mercenary outfit in the U.S. pic.twitter.com/BjS3eWsFPl

— Keegan Stephan (@KeeganNYC) 12 giugno 2016

Secondo l’ex-moglie l’uomo, che non aveva mai dimostrato alcun interesse per la religione, aveva invece espresso a più riprese posizioni violentemente omofobe. Era stato sposato per appena 4 mesi.

Altro elemento di rilievo: Omar Mateen era dipendente dell’agenzia di sicurezza privata G4S dal 10 settembre 2007, secondo il comunicato della compagnia stessa, una delle principali nel settore a livello globale.

Nell’appartamento di Mateen a Fort Pierce, quasi due ore di auto di distanza da Orlando, è stato trovato dell’esplosivo.

Intanto l’allerta resta massima dopo l’arresto a Santa Monica di un secondo uomo. Nella sua auto è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale: fucili d’assalto ed esplosivi. Era diretto al Gay Pride di Los Angeles. Al momento gli inquirenti non hanno prove di alcun nesso tra i due episodi.

Il sospetto si chiama James Howell, ha 20 anni ed era noto alle forze dell’ordine. Ad ottobre dello scorso anno era stato arrestato per aver minacciato una persona con un’arma da fuoco. La corte dell’Indiana lo aveva condannato ad un anno di prigione con la condizionale.

Santa Monica PD released the picture of James Howell arrested with weapons, ammunition and explosives NU34LA</a> <a href="https://t.co/WhXmv5iq8R">pic.twitter.com/WhXmv5iq8R</a></p>&mdash; Oswaldo Borraez (oborraez) 12 giugno 2016

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