Euro 2016: Inghilterra-Russia ad alto rischio, mille agenti a Marsiglia

Euro 2016: Inghilterra-Russia ad alto rischio, mille agenti a Marsiglia
Diritti d'autore 
Di Roberto Alpino
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

La partita di Marsiglia tra Inghilterra e Russia è stata inserita tra quelle a più elevata probabilità di violenza.

PUBBLICITÀ

La partita di Marsiglia tra Inghilterra e Russia è stata inserita tra quelle a più elevata probabilità di violenza.

Durante la scorsa notte, ancora scontri al Porto Vecchio hanno visto protagonisti sostenitori inglesi, marsigliesi e russi: il bollettino parla di almeno sette arresti accertati e svariati feriti, con locali devastati e dati alle fiamme dai tifosi ubriachi, gas lacrimogeni e spray urticanti utilizzati dalle forze dell’ordine.

“La Polizia ha fatto il proprio lavoro – dice questo ristoratore -, tuttavia ieri sera al Porto è andata in scena una sorta di guerra civile”.

Circa mille poliziotti sono stati dispiegati per far fronte ai 70.000 tifosi britannici ed ai 20.000 russi presenti in città.

“Onestamente – afferma invece un perplesso tifoso inglese -, penso sia stata tutta una montatura della stampa. Non ci sono state violenze cui abbia assistito, c’erano tifosi che si divertivano cantando, tutto qui”.

E mentre la Federcalcio inglese dirama un comunicato in cui condanna gli episodi, è lecito chiedersi se si poteva evitare il “deja vu”, in considerazione degli scontri che già videro protagonisti gli hooligans proprio a Marsiglia durante i Mondiali del 1998.

200 supporters #Anglais et locaux se sont affrontés cette nuit à #Marseille. Deux sont en garde à vue. pic.twitter.com/udmo5vwUR6

— INFOSPORT+ (@infosportplus) 10 juin 2016

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Euro 2016: il Portogallo è in Francia, CR7 e compagni ultimi ad arrivare

Francia: alla vigilia degli Europei di calcio, scioperi ovunque

Francia: verso Euro 2016 ancora scioperi e proteste contro la riforma del lavoro