Bce, l'inflazione stenta ancora. Crescita debole ma stabile

Bce, l'inflazione stenta ancora. Crescita debole ma stabile
Di Alfredo Ranavolo
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Rinviata la riammissione dei bond greci come garanzia. Draghi: "pronti a tutto in caso di Brexit".

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Meeting all’insegna del cauto ottimismo a Vienna per la Banca centrale europea. Passano dal +0,1 al +0,2% le stime sull’aumento dei prezzi. Il target del 2% resta, dunque, lontanissimo, ma dovrebbe avvicinarsi nei prossimi due anni (+1,3% nel 2017, +1,6% nel 2018).

Rivisto al rialzo il Pil dell’Eurozona di quest’anno, al +1,6% dal +1,4 (invariata al +1,7% la previsione 2017, rivista da +1,8% a +1,7% nel 2018).

“Gli ultimi dati – ha detto il governatore Mario Draghinel suo intervento al termine della riunione – fanno ritenere che la crescita continui nel secondo trimestre, sebbene a un tasso che potrebbe essere inferiore al primo trimestre. Guardando avanti, ci attendiamo che la ripresa prosegua a un ritmo moderato, ma costante”.

Per sostenerla, i tassi resteranno fermi ai minimi storici ancora a lungo, in attesa che il livello dell’inflazione torni a certificare maggiore dinamicità dell’economia. Anche dopo la fine del quantitative easing, che non si fermerà prima di marzo 2017.

Draghi: Low interest rates are a symptom of a weak economy, an economy where there is an excess of savings over investments

— ECB (@ecb) 2 giugno 2016

Disappunto in Grecia per il rinvio della decisione sulla riammissione dei bond, pur con rating “spazzatura”, come garanzie fornite dalle banche elleniche per rifinanziarsi presso l’Eurotower, che li aveva accettati fino a febbraio dello scorso anno per poi sospendere quella che viene definita waiver, un’eccezione rispetto ai requisiti dei titoli normalmente consentiti.

Questa la spiegazione di Draghi: “l’Eurogruppo ha chiesto alle istituzioni di verificare l’implementazione di azioni prioritarie previste dal memorandum di intesa supplementare. C‘è un dialogo aperto con il governo greco. Una volta che le azioni prioritarie saranno implementate, il consiglio direttivo prenderà una decisione sulla reintroduzione dell’esenzione”.

Altro punto toccato dal numero uno della Bce è l’ipotesi Brexit, auspicando che il Regno Unito rimanga all’interno dell’Unione Europea. Ma anche chiarendo che la Bce è pronta “a ogni evenienza”, comprese le ripercussioni di una vittoria del “leave” al referendum del 23 giugno.

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