Inaugurato il tunnel del San Gottardo, "cantiere del secolo"

Inaugurazione tunnel del San Gottardo
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Di Diego Malcangi
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“È il cantiere del secolo”, il tunnel ferroviario più lungo del mondo: e non mancano di sottolinearlo i capi di Stato e di governo francese, tedesco e italiano che insieme agli svizzeri hanno inaugura

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È il cantiere del secolo”, il tunnel ferroviario più lungo del mondo: e non mancano di sottolinearlo i capi di Stato e di governo francese, tedesco e italiano che insieme agli svizzeri hanno inaugurato il tunnel del San Gottardo. “57 km e 100 metri, attraverso i quali potranno transitare a regime fino a 260 treni merci e 65 convogli passeggeri al giorno, con punte di velocità superiori ai 200 km all’ora.

È un cantiere per ora tutto svizzero, ma inserito nell’asse europeo che, entro il 2020 se Italia e Germania rispetteranno il calendario dei lavori, collegherà Genova a Rotterdam.

Angela Merkel non manca di sottolineare il profilo europeo del progetto:
“Al momento ci sono molte discussioni nell’area Schengen, in parte per via della crisi dei rifugiati, anche sul modo di preservare la libertà di movimento in Europa. E quest’opera è evidentemente un magnifico esempio di come si possa viaggiare ancor più facilmente dall’Italia attraverso la Svizzera e poi lungo il Reno verso nord fino in Olanda. Questo avvicinerà molte comunità, metterà insieme le culture, rafforzerà le nostre connessioni e penso che tutto questo sia meraviglioso”.

Anche Matteo Renzi, ospite dello stesso viaggio inaugurale da Erstfeld, nel canton Uri, fino a Pollegio nel Ticino, ha parlato di “simbolo contro i muri”, per poi parlare del Brennero: non in tema di muri, ma del tunnel che l’Italia e l’Austria stanno realizzando e che sarà ancora più lungo di quello del Gottardo.

Terminato il viaggio inaugurale (il secondo: prima delle autorità aveva viaggiato un convoglio per il pubblico), Renzi è ripartito prima del discorso ufficiale, che è stato tenuto per l’Italia da Graziano Del Rio, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Renzi era atteso poche ore più tardi al Quirinale per un ricevimento nell’ambito dei 70 anni della Repubblica.

Ma in Svizzera c‘è chi ha pensato a una fuga.

È ancora forte nel Canton Ticino l’ironia per la “gaffe” di Renzi, in tema di San Gottardo: a metà aprile, presentando il nuovo Codice degli appalti, il Presidente del Consiglio disse: “Siamo l’unico Paese al mondo che sta facendo tre tunnel, tre opere strepitose per il collegamento con l’Europa: il Gottardo che si inaugura il primo giugno con la Svizzera, il Brennero che abbiamo sbloccato noi e ci collega all’Austria, la Torino-Lione con la Francia. Stiamo investendo 28 miliardi di euro, ovviamente cofinanziati, per collegarci con l’Europa”.

Ecco come reagì la stampa ticinese

In Germania invece le polemiche riguardano i ritardi, che non sembrano questa volta appesantire l’immagine dell’Italia: in corso le opere di potenziamento della Chiasso-Milano e anche della linea del Lago Maggiore, secondo l’ex assesore ai Trasporti della Regione Lombardia. È poi il governatore della regione, Roberto Maroni, ad assicurare che sono anche ripresi i lavori della Arcisate-Stabio, interrotti a causa della presenza di arsenico nella roccia e di un contenzioso che sarebbe ora risolto.

Il 25 maggio, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, l’Amministratore Delegato di Rfi, Maurizio Gentile, rassicurava: “Non siamo in ritardo sul Gottardo”. “I lavori – aggiungeva – vanno avanti di comune accordo e seguendo un piano molto dettagliato”. Gentile poi precisava: “il lato Germania non è puntuale come noi”.

Non solo ritardi, ma anche mancanza di pianificazione, lamentano in Germania: per esempio questo editoriale su Die Welt (in tedesco) parla del collo di bottiglia renano, dove un accresciuto numero di convogli si troverà a transitare su una già oberata linea vecchia di 150 anni.

O questo lungo articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung, nel quale si legge, tra l’altro (dopo un lungo paragrafo in cui si loda la democrazia diretta elvetica): “In Germania, invece, innumerevoli iniziative cittadine hanno comportato ritardi per i lavori tra Karlsruhe e Basilea, che pure erano stati oggetto di un accordo internazionale con la Svizzera.
La tratta a quattro binari nel bacino del Reno sarà pronta solo nel 2035, dieci anni dopo la data prevista”.

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