I conti fatti da Ing sui valori dei cartellini. La squadra più costosa è la Spagna, seguita da Germania e Francia. Italia sesta.
Se il calcio si giocasse coi milioni del valore dei cartellini, Cristiano Ronaldo batterebbe, da solo, l’Ungheria 4 a 1. Il portoghese del Real Madrid ha, infatti, un valore di mercato di 104 milioni, contro i 28 dell’intera compagine magiara.
Non solo, sempre stando ai prezzi di trasferimento, l’attaccante che ha appena sollevato la Coppa dei Campioni a San Siro potrebbe affrontare assieme Ungheria, Irlanda del Nord e Islanda e spuntarla ancora (104 milioni contro 103).
I calcoli compiuti da Ing su dati di Transfermarkt vedono, sommando i valori dei 23 della rosa, sul podio di Euro 2016 nell’ordine, Spagna (658 milioni di euro), Germania (566) e Francia (493).
Per l’Italia appena il sesto posto, con 314 milioni di euro. In barba a una tradizione che pur non ha lesinato nella storia piedi buoni e che pure nella compagine disegnata da Antonio Conte qualcuno ne annovera (Candreva, El Shaarawy, Bernardeschi, Insigne), è quella dei difensori a prevalere, dato che il nostro giocatore di maggior valore è il roccioso juventino Bonucci, che vale 28 milioni (quanto l’Ungheria, insomma).
Nella classifica dell’attaccamento dei tifosi, invece, nessuno pare battere i turchi. Il 54% di essi sarebbe disposto a rinuncare all’1% dei propri guadagni per veder trionfare la nazionale.
Inoltre il 42% sarebbe disposto, per festeggiare un ritorno vittorioso dalla Francia, a rinunciare al proprio smartphone per un mese. Ipotesi che, più di tutti, lascia freddi gli olandesi (il 13%), ma anche gli italiani (20%).
Il 71% degli olandesi interpellati, inoltre, non avrebbe alcuna intenzione di sborsare nemmeno un euro se fosse disponibile un biglietto per la loro squadra in finale. Il 23% dei turchi, per contro, sarebbe disposto a spendere più di 200 euro. Gli italiani disinteressati sarebbero il 54%, mentre il 7% sarebbe disposto a spendere tra i 100 e i 200 euro e il 4% a superare tale cifra.
“Dopo che hai vinto un paio di volte sei più a tuo agio e forse ti ci sei abituato. Se non hai mai avuto un’esperienza del genere, puoi godertela molto di più” dice Ian Bright, economista senior di Ing.
Ma i “favoriti dal portafoglio” stiano attenti. Quest’anno il Leicester, campione in Inghilterra, è tornato a far credere che i soldi non siano tutto anche nel calcio. Che sia di nuovo tempo, come la Danimarca 1992, di una sorpresa anche agli Europei?