"Non ci sono più le mezze stagioni". E le catene d'abbigliamento soffrono

"Non ci sono più le mezze stagioni". E le catene d'abbigliamento soffrono
Di Giacomo Segantini Agenzie:  BEATRIX ASBOTH
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Inverni troppo tiepidi, primavere troppo fredde, estati troppo piovose… Lungi dall’essere solo una materia di dibattito per metereologi ed esperti di cambiamenti climatici, le bizzarrie del tempo sono

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Inverni troppo tiepidi, primavere troppo fredde, estati troppo piovose… Lungi dall’essere solo una materia di dibattito per metereologi ed esperti di cambiamenti climatici, le bizzarrie del tempo sono oggi un nodo da sciogliere anche per chi si occupa di consumi. “Da anni ormai i negozi di abbigliamento si lamentano con sempre maggiore frequenza che condizioni atmosferiche inusuali e fuori della norma hanno effetti negativi sulle vendite”, racconta la nostra inviata Beatrix Asboth. “Già nel 2014 uno studio britannico sosteneva che il meteo influenza il modo in cui le persone comprano, il loro umore e i prodotti scelti”.

“Condizioni atmosferiche inusuali hanno effetti negativi sulle vendite”

Non si tratta soltanto di decidere se comprare online o meno in base alle precipitazioni: come spiegano dalla catena svedese H&M, che ha appena aperto un nuovo negozio in un edificio storico di Budapest, le questioni climatiche sono entrate nelle logiche decisionali di molte imprese: “Nel breve periodo si può reagire agli effetti negativi semplicemente abbassando i prezzi“, afferma Ralf Wein, regional country manager di H&M. “Nel lungo periodo vedremo, è difficile da dire… Dovremo sviluppare sempre più collezioni miste per non essere troppo dipendenti dall’andamento del meteo”, aggiunge. Ad aprile le vendite di H&M avevano deluso a causa di un tempo insolitamente freddo.

“Dovremo sviluppare sempre più collezioni miste”

“La rotazione delle stagioni è uno dei fattori più importanti nell’industria della moda, insieme al potere d’acquisto”, spiega György Vámos, esperto dell’associazione del commercio ungherese. “La moda cambia in base alle stagioni e i venditori cercano di seguire l’evoluzione delle tendenze”, conclude. Tendenze che, chissà, potrebbero presto essere incarnate da collezioni “estate-autunno” e “inverno-primavera”.

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