Al ballottaggio l'Austria sceglie tra Norbert Hofer e Alexander van der Bellen

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Dopo decenni di alternanza tra Partito Popolare e Partito Socialdemocratico, che governano l’Austria dal dopoguerra, il tradizionale bipartitismo sembra giunto al…

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Dopo decenni di alternanza tra Partito Popolare e Partito Socialdemocratico, che governano l’Austria dal dopoguerra, il tradizionale bipartitismo sembra giunto al capolinea. Alle presidenziali di questa domenica gli elettori potrebbero scegliere Norbert Hofer.

Il 45enne perito aeronautico guida il Partito della Libertà, formazione di estrema destra, antieuropeista e xenofoba, che al primo turno aveva ottenuto a sorpresa il 35% dei voti. I due partiti storici avevano raccolto soltanto l’11% delle preferenza. Se Hofer dovesse vincere, l’esecutivo del neo cancelliere socialdemocratico Christian Kern ne uscirebbe indebolito e sarebbe complicato,
per la coalizione di governo, resistere fino alle politiche del 2018.

“Se il governo aumenterà le tasse – chiarisce Hans Rauscher, analista politico del quotidiano austriaco Der Standard – o se il governo supererà una certa quota di rifugiati o se il governo non metterà fine alla disoccupazione entro un anno, Hofer ha annunciato che sfiducerà l’esecutivo e lo può fare. Certo, ci saranno proteste, manifestazioni, ma si tratta di un suo potere, previsto dalla costituzione”.

Al ballottaggio Hofer avrà di fronte Alexander van der Bellen dei Verdi, che al primo turno aveva ottenuto il 21,3% delle preferenze. Van der Bellen stavolta potrà contare sui voti socialisti e su gran parte di quelli popolari, visto che la maggioranza degli elettori cattolici è restia a votare per un esponente di estrema destra. A Hofer invece andranno quelli di chi contesta la vecchia politica.

“Gli elettori del Partito della Libertà – aggiunge Rauscher – non sono tutti nazisti. Sono elettori che protestano. Sono stanchi della coalizione di governo molto poco riuscita. Oltre alla disoccupazione, all’aumento dei prezzi, all’inflazione, c‘è stato anche l’afflusso dei rifugiati che ha pesato su tutto”.

90.000 richeste d’asilo lo scorso anno in Austria e al ballottaggio la questione immigrati potrebbe rivelarsi decisiva. Così come potrebbero far pendere da una parte o dall’altra l’ago della bilancia il 32% degli elettori che al primo turno si erano astenuti.

Gergely Bártfai, euronews: “Hofburg, residenza tradizionale degli imperatori della dinastia degli Asburgo, è diventato l’ufficio del presidente della Repubblica austriaca. Il candidato che, dopo le elezioni di domenica, si insedierà qui, darà un messaggio importante all’Europa”.

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