Il 15 maggio 2012, appena 4 anni fa, François Holland era sugli Champs Elysées, all’Arco di Trionfo, dopo aver vinto le elezioni presidenziali, sotto una pioggia…
Il 15 maggio 2012, appena 4 anni fa, François Holland era sugli Champs Elysées, all’Arco di Trionfo, dopo aver vinto le elezioni presidenziali, sotto una pioggia battente. Un diluvio che preannunciava la sua disastrosa presidenza?A un anno dalle nuove elezioni, il presidente socialista batte tutti i record di impopolarità.
I suoi detrattori denunciano le promesse non mantenute e un bilancio negativo. Qualsiasi resoconto puó essere, certo, messo in discussione cosí come si sa che ogni presidente non mantiene in toto le promesse date. D’altra parte, peró, non tutti i presidenti commettono l’errore di sembrare voler negare convinzioni e valori del proprio partito.
“Il 49,3 è una brutalità. Il 49,3 è la negazione della democrazia. Il 49,3 è un modo per frenare il dibattito parlamentare” diceva François Hollande, presidente francese, quando si riferiva all’articolo della Costituzione francese in materia di riforma del lavoro.
Con il 17 per cento dei pareri favorevoli, una media del 18 per cento dal gennaio 2014, la sua costituisce una delle peggiori impopolarità mai viste nella storia della quinta Repubblica di Francia.
François Hollande dà l’impressione di essere un presidente riluttante, scollegato dalle sue idee e dai suoi concittadini: “Effettivamente per la Francia va molto meglio, non necessariamente per tutti i francesi. Sono d’accordo.”
Lo slogan “ça va mieux”, che significa “va meglio”, inaugurato ad aprile in TV è stato digerito male. Un affronto alla rabbia dei francesi. La mobilitazione contro la legge del lavoro diventa un movimento cittadino, in piena notte. Espressione di un malessere più ampio contro questo governo e la sua politica in generale.
Prima di allora, ci fu il dibattito sulla privazione della cittadinanza e, dopo un calo nei sondaggi sulla sua gestione degli attacchi terroristici, Hollande si concentra di nuovo sulla revisione della costituzione e ancora una volta la disconosce: “Dobbiamo privare della nazionalità francese l’individuo che è condannato perchè compromesso nell’attentato agli interessi fondamentali della nazione, un atto terroristico, anche se nato francese.”
François Hollande: “Questo migliora le attività di protezione e sicurezza dei nostri concittadini? No. È in linea con la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra Costituzione? Perché dovremmo mettere in discussione questi principi essenziali?”
Per mesi Hollande si espone su questa sua posizione prima di ritirare, infine, l’intero progetto. Questa volta è successo e ancora una volta ha dato l’impressione di essere poco coerente.
Un anno prima delle elezioni presidenziali, Hollande perde gran parte del suo elettorato e il suo partito, la scorsa settimana solleva una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Un altro dei suoi tanti primati.