Il ministro dell'Industria di Beirut: "il suo martirio ci rafforzerà".
Militanti di hezbollah in fila per portare le condoglianze ai fratelli di Mustafa Badreddine, comandante militare della discussa organizzazione sciita libanese.
La sua morte in Siria, in un’esplosione avvenuta nei pressi dell’aeroporto di Damasco, ha suscitato immediate reazioni.
Hezbollah aveva accusato apertamente Israele in un primo momento, ma in un comunicato successivo non ha menzionato lo Stato ebraico.
“Il messaggio – ha detto Hussein Haj Hassan, ministro dell’Industria libanese e membro di Hezbollah – è che il comandante martire si è unito agli altri leader martiri. Il suo martirio ci stimola con la forza, la gloria, il desiderio e l’intenzione di continuare la lotta contro il nemico sionista e i takfiri, fino alla vittoria, se Dio vorrà”.
Badreddine era tra i cinque uomini di Hezbollah ricercati, dal Tribunale speciale dell’Onu per il Libano, per l’uccisione a Beirut nel 2005 dell’ex premier Rafik Hariri. Era considerato l’organizzatore dell’attentato.
Dal 2011 si occupava del “dossier Siria” dove il gruppo libanese combatte al fianco di Bashar al Assad.