Unioni civili: fiducia alla Camera con 369 sì

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Di Alfredo Ranavolo
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Via libera definitiva dell’Aula della Camera alla legge sulle Unioni civili. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 372 voti a favore, 51

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Via libera definitiva dell’Aula della Camera alla legge sulle Unioni civili. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti.

Nel primo pomeriggio c’era stato il voto di fiducia sul ddl Cirinnà sulle Unioni civili: 369 i voti favorevoli, 193 quelli contrari, in 2 si erano astenuti.

Voto senza patemi, in dirittura d’arrivo così come sono uscite quasi tre mesi fa dal Senato.

Favorevoli anche i verdiniani, tra i contrari due membri della maggioranza.

Il ddl Cirinnà passa blindato dal “cappello” del governo. Il premier Matteo Renzi ha definito, su facebook, quello di oggi un giorno di festa. Per i tanti che si vedono “restituiti diritti” di cui erano privi.

Di tutt’altro avviso il variegato fronte del “no”, che comprende i sostenitori della “famiglia naturale” del Family Day e i vescovi, fuori dal Parlamento. I leghisti sono, invece, i più fieri avversari in aula.

Il capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga, annunciando il “no” ha affermato che verrà lanciata l’iniziativa per promuovere un referendum abrogativo della legge appena approvata.

Ma c‘è anche quella parte di contrari alla nuova legge che sono favorevoli alle unioni tra persone dello stesso sesso e che ancora maldigeriscono lo stralcio della stepchild adoption avvenuto al Senato. Nell’associazionismo omosessuale, in Possibile e Sel, fino a parte del Pd stesso, c‘è chi sostiene che da oggi comincia la battaglia per il “matrimonio egualitario”.

Astensione, sul voto finale, per il Movimento cinque stelle, così come per Alternatica libera-Possibile. Il portavoce Alfonso Bonafede ha criticato innanzi tutto la richiesta della fiducia sia al Senato che alla Camera e poi ha criticato il merito della legge: “Alcuni punti tradiscono un pregiudizio grave, come l’aver tolto l’obbligo di fedeltà per le coppie gay”.

Critiche anche sulla seconda parte della legge, riguardanti le convivenze di fatto eterosessuali: “un capolavoro di una legge inaccettabile, che due persone che convivono senza sposarsi, hanno l’ obbligo degli alimenti. La libertà di sposarsi implica quella di non sposarsi”.

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