Siria, il punto di vista di Mosca: "Tutta colpa di al Nusra"

Siria, il punto di vista di Mosca: "Tutta colpa di al Nusra"
Di Euronews
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Il ministero della difesa russo ha invitato Euronews alla sua base di Latakia. Da qui Mosca, alleata di Damasco, monitora la situazione sul cessate il fuoco. Dal punto di vista russo, la colpa delle v

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Hmeimim, base aerea russa della provincia di Latakia, in Siria, si appresta a celebrare il 9 maggio la Giornata della Vittoria, in memoria della capitolazione della Germania nazista.
L’aviazione di Mosca da più di un anno e mezzo sostiene il governo siriano con incursioni contro i ribelli. Da febbraio monitora la situazione relativa al cessate il fuoco. Il nostro inviato si trova sul posto su invito del ministero della difesa russo.

Il portavoce del ministero Igor Konashenkov afferma: “C‘è un generale accordo sulla necessità di arrivare almeno a una fase di pace a breve termine per rilanciare in qualche modo il processo di riconciliazione. Ma attualmente il raggiungimento di quest’obiettivo è ostacolato in vari modi dal gruppo terroristico Jabhat al Nusra, che è molto attivo nella regione di Aleppo”.

Il cosiddetto “centro di coordinamento per la riconciliazione”, in contatto con la sua controparte americana, raccoglie dati sulle violazioni della tregua. Violazioni che, stando a questi dati, sarebbero costantemente in calo.

Il capo del centro, Sergey Kurolenko, spiega come funziona il lavoro: “I dipendenti del centro lavorano direttamente in contatto con le diverse parti in conflitto. Svolgono osservazioni di persona e raccolgono informazioni dalle gruppe governative e dai cittadini. Qui al centro tengono sotto osservazione i social media e altre fonti d’informazione. Scambiamo dati con gli Stati Uniti, ne riceviamo dalla Russia, e poi li trattiamo. In questo modo abbiamo tutte le informazioni su tutto quanto avviene in Siria”.

Ma nonostante gli sforzi diplomatici, gli ultimi tentativi di instaurare il cessate il fuoco ad Aleppo sono falliti e le violenze continuano a fare vittime fra i civili. Il governo punta il dito contro gli estremisti di al Nusra, che controllano diverse zone della provincia. Il generale Hussam Maalla, dell’intelligence militare siriana, non ha dubbi su chi siano i “buoni” e chi i “cattivi”: “Ad Aleppo la situazione si è degradata molto a causa di al Nusra che non vuole saperne della pace. Non vuole né la pace né la sicurezza in questo paese, in questa città, perché si trova sulla frontiera turco-siriana e la Turchia non vuole la pace in Siria, è la Turchia la causa del problema, perché sostiene al Nusra e le organizzazioni terroristiche come Isil, fornisce loro le armi e apre le frontiere. Allo stesso modo l’Arabia Saudita non vuole la pace in Siria, mentre noi vogliamo davvero la pace, noi e il popolo siriano vogliamo che questa guerra finisca”.

Il comando russo dice che il numero di interventi aerei dalla base è calato di dieci volte da quando è stato dichiarato il cessate il fuoco. Ma l’annunciato ritiro finora si è limitato al ritorno in patria di una trentina di aerei ed elicotteri. Non ci è stato fornito il numero dei velivoli che rimangono sul posto.

Il nostro inviato, Denis Loctiev, conclude: “Il cessate il fuoco parziale in Siria rende inutile tenere tutti gli apparecchi disponibili qui alla base. Ma se la situazione dovesse cambiare, gli aerei richiamati potrebbero tornare”.

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