Terremoto in Ecuador: è il momento degli aiuti umanitari

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Accorrono gli aiuti nell’Ecuador devastato dal terremoto. A Manta la zona più colpita è il centro della città, dove hanno ormai accesso solo

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Accorrono gli aiuti nell’Ecuador devastato dal terremoto. A Manta la zona più colpita è il centro della città, dove hanno ormai accesso solo militari, vigili del fuoco e residenti. Abbiamo ottenuto il permesso di osservare le operazioni di soccorso da vicino. Qui alcuni dei dispersi non sono ancora stati rintracciati.

La nostra corrispondente Monica Pinna riassume così la situazione: “Siamo nel quartiere di Tarqui, nel centro di Manta. Questa è la zona che è stata più colpita dal terermoto. Quasi la totalità degli edifici è stata gravemente danneggiata o rasa al suolo. Quelli che vedete alle mie spalle sono i resti di una libreria. Qui c‘è stato il numero più alto di morti, i vigili del fuoco lo hanno scritto chiaramente: 92 vittime. Però 31 persone sono state estratte vive dalle macerie”.

Secondo le autorità locali il livello di distruzione nei comuni più colpiti va dal 30 al 90 per cento. I militari nelle zone transennate tengono lontani gli sciacalli mentre i residenti recuperano le loro cose negli edifici classificati come “sicuri”.

Uno di loro spiega: “Ci lasciano entrare una zona alla volta. Quando avremo finito di recuperare gli oggetti in questa zona, cominceranno la demolizione. Abbiamo iniziato ieri e finiremo oggi”.

Si contano 660 morti, 4.605 feriti, 20 dispersi e 6 province ancora in stato d’allerta. La fase dell’emergenza però è chiusa. È il momento degli aiuti umanitari.

“In questa fase – dice un soccorritore – stiamo fornendo rifugi temporanei per i residenti, per poter garantire soprattutto a chi ha perso la casa, a chi ha perso tutto, condizioni dignitose di vita per i prossimi mesi”.

Secondo il governo le persone fortemente colpite dal sisma sono più di un milione e 200 mila, 520 mila nella sola provincia di Manabi. Quasi 30 mila persone sono alloggiate nei rifugi, ma molti preferiscono dormire in tenda, vicino alle loro case.

Una donna racconta: “Sono qui da 16 giorni, perché la mia casa è crollata. Avevo una piccola attività lì ed è caduto tutto. Il poco che sono riuscita a recuperare lo tengo qui. Sto aspettando che finiscano di demolirmi la casa, in modo che con mio marito io possa ripulire il pavimento e montare una tenda di plastica dove vivere”.

Era il 16 aprile quando le zone costiere del nord-ovest dell’Ecuador sono state scosse da un terremoto di magnitudo 7,8, il terzo mai registrato per violenza nella storia del paese.

Non perdetevi il reportage completo di Monica Pinna in Aid Zone, in onda a partire dal 19 maggio su Euronews.

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