Primarie Usa, domani il Super Tuesday in Indiana

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Dopo le primarie a New York, la corsa per la candidatura alle presidenziali americane di Repubblicani e Democratici si sposta in Indiana. Nel voto

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Dopo le primarie a New York, la corsa per la candidatura alle presidenziali americane di Repubblicani e Democratici si sposta in Indiana.
Nel voto del Super Tuesday, tra i Repubblicani Donald Trump è – secondo i sondaggi – avanti di 15 punti sul principale rivale Ted Cruz.

“Se vinciamo in Indiana è fatta, ok? Fatta. E ce la faremo. Non dovrei dirlo, per evitare di farvi perdere l’incentivo di andare a votare, ma ce la faremo di sicuro. E i miei rivali a quel punto si ritireranno e ci potremo concentrare su quella disonesta di Hillary”, ha detto Trump

Il nemico da battere è cambiato: non più i rivali del proprio partito, ma il probabile diretto avversario per la Casa Bianca.

“E’ stato un grandissimo onore lavorare nell’amministrazione Obama – ha detto Hillary Clinton -. Adesso l’America deve decidere chi gli succederà. E il candidato dei Repubblicani in testa alle primarie è colui che ha condotto l’infame movimento sul certificato di nascita per mettere in dubbio la cittadinanza del presidente”.

Secondo Clinton, Trump fu tra i cospirazionisti secondo cui Obama non era nato negli Stati Uniti bensì in Kenya, e la sua elezione sarebbe stata quindi irregolare.

Alla Clinton e a Trump mancano pochi delegati per ottenere la nomination. Dopo l’Indiana, mancano ancora dieci Stati per concludere le primarie.
Nel frattempo a Los Angeles si è tenuta una marcia contro Trump, che vorrebbe far costruire un muro al confine tra il Messico e la California. Dove si vota il 7 giugno.

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