Non c‘è 3 senza 4. E il quarto tentativo è stato quello andato a segno per il lancio del satellite Sentinel 1-B, la cosiddetta “sentinella del
Non c‘è 3 senza 4. E il quarto tentativo è stato quello andato a segno per il lancio del satellite Sentinel 1-B, la cosiddetta “sentinella del pianeta”, messa in orbita dalla base di Kourou, nella Guyana Francese, a bordo di un razzo russo Soyuz. L’operazione è parte del progetto Copernicus finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea e dalla Commissione Europa. Ma a cosa servirà il satellite?
Volker Liebig, Direttore dei programmi d’osservazione terrestre dell’Esa: “Ci sono tante diverse applicazioni possibili, dall’individuazione di slavine, inondazioni, smottamenti, il chè ci porterà a contribuire anche a tutta l’area dei servizi di primo soccorso. Quando c‘è un terremoto possiamo fare una mappa dei movimenti del terreno, prima e dopo il sisma. Possiamo osservare la situazione dei ghiacci e i loro movimenti per evitare rischi alla navigazione. Ma anche le fughe di greggio sono facilmente osservabili con il radar” .
Il radar con il quale è equipaggiato il satellite permetterà un’osservazione del pianeta indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, “guardando” per così dire attraverso le nubi. Centrale nel progetto il ruolo dell’Italia che gestirà i dati dal centro Esa di Frascati e Matera.
#Sentinel1 B AOS over #Troll while the team at #ESOC continue with post-launch operations. We'll sign off and leave them to it :)
— ESA Operations (@esaoperations) 25 aprile 2016