"Erdogan dittatore". Giornalista olandese arrestata per dei tweet

"Erdogan dittatore". Giornalista olandese arrestata per dei tweet
Di Diego Giuliani
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In un articolo aveva duramente criticato un appello del Consolato turco di Rotterdam a segnalare ogni "insulto" al Presidente Erdogan

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Arrestata (e poi rilasciata) per aver parlato di Erdogan come di un “sultano” e un “dittatore megalomane”. In Turchia, la stretta contro i detrattori del Presidente, non sembra ormai risparmiare neanche i giornalisti stranieri. È almeno quanto suggerisce la vicenda dell’olandese Emru Umar, che su Twitter aveva diffuso stralci di un suo articolo.

Nel rapporto annuale di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa, nel 2016 la Turchia si colloca al 151° posto su 180 paesi.

“La sola cosa che voleva sapere la polizia – ha raccontato Emru Imar in collegamento via Skype da Kusadasi, città da cui le viene ora impedito di allontanarsi – era se e cosa avessi twittato, da quale apparecchio lo avessi fatto… Non gli interessava altro, ma tanto è bastato perché mi fermassero e mi trascinassero da un commissariato a un altro. Ne ho visti tre in una sola notte, una vera follia. È pura intimidazione. Nient’altro che intimidazione”.

I m sort of "free", am at home but am not allowed toe leave the country. My tweets are under investigation. As are all my phone calls

— Ebru Umar (@umarebru) 24 aprile 2016

So I m at the Kusadasi police station to prove I m in Turkey and they just glace at me: what is it you're here for?! pic.twitter.com/lvsgNogIXO

— Ebru Umar (@umarebru) 25 aprile 2016

A dar fuoco alle polveri, un articolo scritto per l’edizione olandese del quotidiano Metro. La giornalista – poi rilasciata, ma tutt’ora impossibilitata a lasciare la città turca di Kusadasi-, vi criticava duramente un appello con cui il Consolato turco a Rotterdam invitava a segnalare ogni “insulto” ai danni del Presidente Erdogan. Un portavoce turco aveva poi provato a ricucire lo strappo, parlando di “erronea interpretazione”, ma un’analoga iniziativa di un altro consolato solleva perplessità su questa versione. Insultare il Presidente è in Turchia un reato punibile con pene fino a quattro anni di carcere, ma la legge viene di fatto raramente applicata.

Read more: http://metro.co.uk/2016/04/24/now-a-dutch-journalist-has-been-detained-over-criticism-of-erdogan-5838359/#ixzz46roBYQMk

American journalist denied re-entry to Turkey for 'no reason' | Media | The Guardian https://t.co/89xkKMxEBV

— Turkey Institute (@TurkeyInstitute) April 25, 2016

Emru e gli altri: vita da reporter stranieri (in Turchia)

Il caso di Emru Umar solleva nuovi interrogativi sulla libertà di stampa in Turchia e il trattamento riservato ai giornalisti stranieri. Proprio questo lunedì il free-lance statunitense David Lepeska, che vive e lavora in Turchia, ha raccontato alla Reuters di essere stato respinto alla frontiera, in quanto un “divieto d’ingresso” era stato pronunciato nei suoi confronti. Sempre ad aprile anche un giornalista della televisione pubblica tedesca e un reporter di un’agenzia di stampa russa erano stati respinti alla frontiera e, secondo media turchi, la stessa sorte sarebbe stata riservata anche a un fotografo di un giornale tedesco.

La fondazione statunitense Freedom of the Press presenta sul suo sito una dettagliata lista delle limitazioni alla libertà di stampa, di recente registrate in Turchia.

Our friends at @pressfreedom are doing an excellent job chronicling the disturbing crackdown on reporters in Turkey https://t.co/E8e8ovPu6A

— Freedom of the Press (@FreedomofPress) 12 aprile 2016

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