Komloska, storia di un paesino ungherese rinato come paradiso fiscale legale

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Un paesino abbandonato nell’Est dell’Ungheria rinasce grazie a un’iniziativa molto singolare: farlo diventare un paradiso fiscale legale. Komlóska

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Un paesino abbandonato nell’Est dell’Ungheria rinasce grazie a un’iniziativa molto singolare: farlo diventare un paradiso fiscale legale.

Komlóska si trova in una valle tra le catene montuose dello Zemplén, in una specie di vicolo cieco al confine con la Slovacchia.

Ma qui la disoccupazione per i 300 abitanti non esiste. E sono registrate 117 imprese.
Perché? “Visto che non c’erano aziende in loco, abbiamo deciso di eliminare le tasse locali sull’impresa per incoraggiare le persone a creare imprese e mettere in piedi un loro business”, spiega il sindaco di KomlóskaLászló Köteles.

Le aziende che hanno sede qui pagano, dunque, soltanto le imposte statali. La maggior parte sono società di logistica e di trasporti. Circa 3.300 camion che circolano per le autostrade europee partono da qui.

“Tra tutte le tasse locali, quella sugli utili aziendali è quella più pesante per un gruppo di logistica internazionale, perché rappresenta il 2% dei nostri ricavi. Noi abbiamo un fatturato di un milione di euro. Senza la tassa possiamo destinare quel 2% agli investimenti”, dice Róbert Fekete, responsabile dell’azienda di logistica Fókusz Logistics.

Capre, galline, asini. Ma l’economia del villaggio non dipende soltanto da agricoltura e allevamento. Qualche tassa dalle imprese il Comune la riceve lo stesso. Il 40 per cento delle imposte che vanno allo Stato vengono girate dal governo alle amministrazioni locali.

“Credo che il primo vincitore di questa sorta di paradiso fiscale sia lo Stato nel suo complesso, perché molti ricavi vanno lì – dice ancora il sindaco -. Le imprese che hanno sede qui danno lavoro a oltre tremila persone, i camion sono immatricolati in Ungheria e qui pagano l’assicurazione”.

E visto che Komloska si trova in un’area svantaggiata, chi fa impresa qui può concorrere per ottenere fondi europei. Grazie ai finanziamenti di Bruxelles sono nate nuove aziende, per esempio un produttore di succhi di frutta.

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