Bruxelles, Abrini e gli altri davanti al giudice. Deciderà se restano in carcere

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Di Alfredo Ranavolo
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Tra gli obiettivi degli attacchi del 22 marzo la sala d'attesa dei voli per Tel Aviv. Salah si comuentava su un centro di ricerca nucleare in Germania.

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Udienza per la conferma della carcerazione preventiva, questa mattina, per i sospetti, arrestati nell’ultima settimana in Belgio, di aver contribuito agli attentati di Parigi e Bruxelles.

Tra gli obiettivi di questi ultimi ci sarebbe stata la sala d’attesa dei voli per Tel Aviv, secondo quanto avrebbe riferito Mohamed Abrini, uno degli arrestati. L’uomo col cappello dell’aeroporto di Zaventem.

Osama Krayem era stato, invece, individuato nelle registrazioni relative agli attacchi alla metropolitana della capitale belga.

Davanti al giudice anche Bilal el Makhoukhi, membro dell’organizzazione Sharia4Belgium, accusato a sua volta di terrorismo.

Alcuni giornali tedeschi hanno riferito che nell’appartamento di Salah Abdeslam, l’uomo che collega i fatti di Parigi a quelli di Bruxelles, sono stati ritrovati documenti relativi a un centro di ricerca nucleare a Jülich, in Germania, non lontano dal confine belga (Nord Renania-Vestfalia).

Secondo gli stessi quotidiani, il responsabile della sicurezza interna
tedesca Hans-Georg Maassen avrebbe informato alcuni membri
dell’organo di controllo del Bundestag di tali ritrovamenti.

Inoltre, immagini di Salah sono state rinvenute, da una tv di Bruxelles, in un video del 2014, mentre passeggiava per il mercato di Molenbeek.

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