Panama Papers, la Commissione Ue vuole un registro dei paradisi fiscali entro sei mesi

Panama Papers, la Commissione Ue vuole un registro dei paradisi fiscali entro sei mesi
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Di Arianna Sgammotta
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Nei milioni di file contenenti informazioni su oltre 214 mila società off-shore anche la prova della sottrazione di miliardi euro dalle finanze

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Nei milioni di file contenenti informazioni su oltre 214 mila società off-shore anche la prova della sottrazione di miliardi euro dalle finanze pubbliche dei 28 Stati membri. Dopo il Luxleaks Panama Papers conferma la necessità per la Commissione europea di creare una lista dei paradisi fiscali.

“Sono sconvoltao dalla quantità di denaro e dal numero delle persone coinvolte . Credo che la fuga dei documenti del caso Panama Papers rappresenti per noi un importante punto di partenza. E anche per tutti coloro che pensano sia giunto il momento di fare qualcos” ha dichiarato il Commissario Ue Pierre Moscovici.

L’esecutivo Juncker ha già iniziato a lavorare sulla lista, che è stata presentata a Bruxelles a giugno dello scorso anno. L’obiettivo della Commissione ora è arrivare a una lista pan-europea nel giro di sei mesi cui seguirà l’adozione di un testo comune sulle sanzioni da adottare.

“Quando un Paese sa di essere stato iscritto in una lista del genere non può far finta di nulla. Perché ne parlano i media e iniziano le indagini. Il primo interesse per quel Paese è tirarsi fuori dall’imnarazzo” spiega ancora Pierre Moscovici.

Nell’elenco presentato lo scorso anno sono stati inclusi in tutto 30 Paesi. Tra questi anche quattro paradisi fiscali tutti europei. Si tratta di Monaco, Andorra, Guernsey e Liechtenstein.

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