Il cessate-il-fuoco è ufficiale nella regione del Nagorno-Karabakh, contesa tra Armenia e Azerbaijan. L’accordo è stato raggiunto dopo quattro giorni
Il cessate-il-fuoco è ufficiale nella regione del Nagorno-Karabakh, contesa tra Armenia e Azerbaijan. L’accordo è stato raggiunto dopo quattro giorni di combattimenti che hanno fatto oltre 60 vittime e quasi 200 feriti tra soldati e civili. “Le azioni militari sono state interrotte”, ha comunicato il ministero della Difesa azero dopo che l’annuncio della tregua era stato dato dalle autorità separatiste.
“Lo ribadisco, l’Azerbaigian ferma in modo unilaterale tutte le operazioni militari, ma a una sola condizione, che l’avversario non faccia uso della forza. I separatista devono cessare le ostilità e non abbandonare le proprie posizioni. I combattimenti avvengono sul nostro territorio”, ha detto il presidente dell’Azerbaigian Serzh Sarksyan
Le violenze esplose nella regione sono state le peggiori dalla tregua raggiunta nel 1994 dopo una guerra che ha fatto oltre ventimila morti e un milione di sfollati e rifugiati. Il conflitto era iniziato nel 1991 quando l’Azerbaigian ha dichiarato la sua indipendenza da Mosca e il Nagorno-Karabakh, abitato prevalentemente da armeni, si è proclamato repubblica autonoma. Per la comunità internazionale, la regione è parte dell’Azerbaigian, ma di fatto è indipendente e filo-armena.