Un accordo razzista che chiedono di abolire. Erano più di 1.000 i migranti ed attivisti per i diritti umani che hanno marciato per le strade di
Un accordo razzista che chiedono di abolire. Erano più di 1.000 i migranti ed attivisti per i diritti umani che hanno marciato per le strade di Atene, davanti al Parlamento e davanti all’edificio di rappresentanza della Commissione Europea. La loro richiesta: cancellare l’accordo con la Turchia che prevede di rispedire verso Ankara tutti i migranti arrivati illegalmente in Grecia.
“Non vogliamo nulla dal governo ellenico. Sono i primi ad essere nei guai, guardate lo stato dell’economia greca” dice un manifestante afghano. “Noi stiamo chiedendo al mondo, ai grandi Paesi, di aprirci le frontiere. Non siamo qui per chiedere soldi. Siamo qui in cerca di un posto sicuro. Cerchiamo solo una terra per vivere in pace”.
In base all’intesa in vigore dal 20 marzo, i migranti vengono registrati, saranno trasferiti in Turchia a partire dal 4 aprile e da lì nei rispettivi Paesi di provenienza. Per ciascuno di loro l’Europa accoglierà un migrante regolarmente inviato da Ankara.
Konstantinos Tsellos, corrispondente di euronews ad Atene: “La politica di chiusura delle frontiere ha gettato nella disperazione le migliaia di migrandi e rifugiati che ora sono bloccati in Grecia. Chiedono che l’intesa tra Unione Europea e Turchia non venga applicata in modo da poter continuare il proprio viaggio in Europa”.