Spagna. Prove di dialogo tra Psoe e Podemos, ma le urne si avvicinano

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Di Andrea Neri
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Scopi differenti, ottimismo comune. I socialisti spagnoli di Pedro Sànchez continuano a puntare sull’ipotesi di un governo di coalizione tripartito

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Scopi differenti, ottimismo comune. I socialisti spagnoli di Pedro Sànchez continuano a puntare sull’ipotesi di un governo di coalizione tripartito per evitare elezioni anticipate il prossimo 26 giugno.

L’incontro con il leader di Podemos Pablo Iglesias, che chiede invece che lo Psoe rompa con i liberali di Ciudadanos, spinge Sànchez a vedere il bicchiere mezzo pieno in quello che finora è stato un dialogo tra sordi.

“Con tutta la cautela del caso, al di là di tutte le difficoltà, oggi siamo più vicini alla formazione di un nuovo governo che alle elezioni anticipate” ha detto Pedro Sánchez in conferenza stampa dopo l’incontro con Iglesias.

I socialisti e i liberali di Ciudadanos guidati da Albert Rivera avevano stipulato un accordo sin da febbraio. Un patto che aveva spinto Podemos a rompere le trattative. Iglesias chiede ora a Ciudadanos di non ostacolare l’intesa tra il suo partito e i socialisti:

“Chiedo a Ciudadanos, per senso dello Stato, nell’interesse della Spagna e dei cittadini spagnoli, di collaborare per far uscire dal governo Mariano Rajoy e le politiche del Partito Popolare” ha detto.

L’esercizio di equilibrio delle trattative si scontra tuttavia con la matematica: le elezioni di dicembre hanno dato ai Popolari 127 deputati su 350 del Parlamento. Un’intesa tra Psoe e Podemos potrebbe far uscire dal vicolo cieco. Ma solo dopo aver chiarito il ruolo di Ciudadanos.

Il 2 di maggio è la data limite per raggiungere un’accordo. Oltre quella data tornare alle urne sarà la sola via praticabile. Un voto che si effettuerà con la stessa legge elettorale, un voto che difficilmente darà risultati radicalmente diversi da quelli di qualche mese fa. Un voto che rischia di fare cadere la Spagna in un impasse ancora peggiore di quello attuale.

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