Tutti gli uomini del jihadismo europeo

Tutti gli uomini del jihadismo europeo
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Le indagini sugli attentati del 22 marzo a Bruxelles, rivendicati da Isil, hanno portato alla luce le ramificazioni europee delle reti jihadiste. Al

PUBBLICITÀ

Le indagini sugli attentati del 22 marzo a Bruxelles, rivendicati da Isil, hanno portato alla luce le ramificazioni europee delle reti jihadiste.

Al terminal degli arrivi di Zaventem, dove 15 persone hanno perso la vita, l’unica certezza è che Najim Laachraoui e Ibrahim El Bakraoui si sono fatti saltare in aria. L’uomo col cappello che li accompagnava avrebbe lasciato la valigia con la carica esplosiva nel terminal e si sarebbe allontanato mentre gli altri due facevano detonare i loro ordigni.

Ibrahim El Bakraoui, 29 anni, cittadino belga, era un ex rapinatore. Condannato nel 2010 a dieci anni di carcere, era stato arrestato alla frontiera siriana dalla polizia turca ed espulso verso i Paesi Bassi.

Najim Laachraoui, 25 anni, belga anche lui, è ritenuto essere l’artificiere che ha fabbricato le cinture esplosive. Il suo dna è stato trovato su due delle cinture rinvenute a Parigi. È stato in Siria nel 2013.

L’identità dell’uomo col cappello resta un mistero, dopo la liberazione, lunedì, di un sospetto arrestato giovedì scorso.

Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere in un treno della metropolitana alla stazione di Maelbeek, era il fratello di Ibrahim. Belga, 27 anni, ex rapinatore condannato a cinque anni di carcere, sotto falsa identità aveva preso in affitto un appartamento a Charleroi per gli attentatori di Parigi. Era sotto mandato di ricerca internazionale da dicembre.

È sempre lui ad aver affittato un appartamento a Forest, dove la polizia ha rinvenuto il 15 marzo le impronte digitali di Salah Abdeslam, arrestato tre giorni dopo a Molenbeek, nella periferia di Bruxelles, dopo una latitanza durata oltre quattro mesi.

Salah Abdeslam, 26 anni, francese ma cresciuto in Belgio, ha confessato di aver organizzato la logistica degli attentati di Parigi, dove avrebbe dovuto farsi esplodere, ma ha cambiato idea, diversamente da suo fratello. Brahim, 31 anni, era stato deportato dalla Turchia con l’accusa di volersi unire a Isil. Il 13 novembre si è fatto saltare in aria davanti a un caffè di Parigi.

In questa foto, scattata l’11 novembre in una stazione di servizio francese, si vedono Salah Abdeslam e Mohamed Abrini a bordo di un’auto usata negli attentati di Parigi. Abrini, latitante da allora, è nella lista dei 50 criminali più ricercati in Europa. Belga, 31 anni, è cresciuto a Molenbeek come i fratelli Abdeslam, e ha combattutto in Siria.

Giovedì scorso la polizia francese ha arrestato nei pressi di Parigi un uomo che progettava di commettere un attentato. Si tratta di Reda Kriket, francese, 34 anni, ex rapinatore condannato in contumacia in Belgio per aver reclutato aspiranti jihadisti per la Siria.

Djamal Eddine Ouali, un algerino di 40 anni, è stato arrestato sabato vicino a Salerno. È sospettato di aver fornito documenti contraffatti agli attentatori di Parigi. Il primo aprile la Corte d’Appello deciderà se estradarlo in Belgio.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Netanyahu offre l'aiuto di Israele al Belgio nella lotta al terrorismo

Attentati di Bruxelles: ecco le pene per i terroristi degli attacchi del 2016

Attentati a Bruxelles, il verdetto: sei dei dieci imputati condannati per omicidi terroristici