L’Europa verifica la situazione sul campo. Il commissario Ue per le Migrazioni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, si è recato a Idomeni
L’Europa verifica la situazione sul campo.
Il commissario Ue per le Migrazioni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, si è recato a Idomeni.
“Perché non parli con noi?”, gli ha chiesto un migrante.
Nel campo, che si trova a Nord della Grecia al confine con la Macedonia, sono sempre bloccati circa 12mila migranti.
Quelli che erano entrati in Macedonia attraversando il fiume sono stati rimandati in territorio greco.
Il commissario ha detto che chi è arrivato illegalmente dovrà tornare indietro.
Giovedì i leader europei si riuniranno di nuovo per discutere l’accordo con la Turchia.
Nel frattempo, l’arrivo al Pireo di migranti provenienti dal mar Egeo non si ferma: il porto di Atene si è trasformato in una specie di centro di accoglienza per aspiranti rifugiati.
Circa quattromila persone vivono attorno al porto di Atene. Altre diecimila sono in attesa di salire su barche che dalle isole le possano portare qui.
Nei centri per rifugiati ufficiali in territorio greco vivono circa ventimila persone. In molti sono riluttanti a partire perché temono di rimanere bloccati
.
Il governo di Atene dice che la rotta dei Balcani rimarrà chiusa. Ma, come mostra il tentativo di entrare in Macedonia dal fiume, in molti sono pronti a rischiare la vita per proseguire il viaggio in Europa.