La Russia si ritira – in gran parte, per lo meno – dai combattimenti in Siria. L’ha annunciato il presidente Vladimir Putin, con una mossa a sorpresa
La Russia si ritira – in gran parte, per lo meno – dai combattimenti in Siria. L’ha annunciato il presidente Vladimir Putin, con una mossa a sorpresa nel primo giorno del nuovo round di negoziati tra il regime di Bashar al-Assad e l’opposizione.
“Penso che gli obiettivi stabiliti dal ministro della difesa siano stati stati raggiunti – ha detto Putin -. È per questo che ordino di iniziare il ritiro della maggior parte delle nostre forze militari dalla Siria a partire da domani”.
Una data simbolica: il 15 marzo segna il quinto anniversario dell’inizio della rivoluzione.
Secondo Putin le forze di Mosca hanno creato le condizioni per avviare il processo di pace.
Il presidente russo ha informato della decisione Assad, confermando al contempo che resteranno attive la base aerea di Hemeimeem (Latakia) e quella navale di Tartus. Le due basi passano in modalità “routine”, secondo quanto precisato dal Cremlino, e i militari che resteranno in Siria saranno impegnati nel monitoraggio della tregua.
Nel corso della telefonata, sempre secondo il Cremlino, Assad avrebbe sottolineato “la necessità di un processo politico”.