Gli animali di Fukushima

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Le commemorazioni per le migliaia di vittime dello tsunami di 5 anni fa hanno coinvolto e commosso tutto il Giappone. Per molti, però, le conseguenze

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Le commemorazioni per le migliaia di vittime dello tsunami di 5 anni fa hanno coinvolto e commosso tutto il Giappone.
Per molti, però, le conseguenze di quella tragedia non sono solo un ricordo.
Delle 160 mila persone sfollate per il terremoto e le radiazioni della centrale di Fukushima, il 10% vive ancora in alloggi provvisori.

Ma c‘è un uomo che non ha mai voluto lasciare la zona dichiarata inabitabile.
Matsumura Naoto è rimasto nel suo villaggio per non abbandonare i suoi animali e quelli dei vicini.

“Finché sarò qui io” assicura Naoto “non moriranno di fame. Inizialmente non ci ho pensato tanto e non mi aspettavo di occuparmene per 5 anni. Ma sono esseri viventi, non puoi nutrirli solo una volta e poi abbandonarli.”

Così come gli animali di cui si occupa, pensa di essere stato abbandonato anche lui, ma dallo Stato.

“Hanno detto che le radiazioni sono basse e che non dobbiamo preoccuparci perché non succederà nulla” spiega. “Non ammettendo nessun legame con le radiazioni nucleari, il governo sfugge alle sue responsabilità. Pensa di aver fatto il suo dovere perché ripulisce la zona e costruisce ospedali e alberghi, quindi non è un suo problema se la gente non vuole tornare a casa.”

Lo Stato ha speso miliardi di euro per la decontaminazione e la ricostruzione e per proteggere le coste dal rischio di futuri maremoti, ma per ridare una casa a tutti, resta ancora molto da fare.

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