Exomars 2016: partenza per Marte

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Finalmente ci siamo. Dopo varie vicissitudini, la missione Exomars 2016 è ai nastri di partenza. Il progetto si articola in realtà in due missioni e

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Finalmente ci siamo. Dopo varie vicissitudini, la missione Exomars 2016 è ai nastri di partenza.

Il progetto si articola in realtà in due missioni e entrambe hanno l’obiettivo di cercare biotracce su Marte.
La prima partirà questo 14 marzo, la seconda nel 2018.

La prima porterà nello spazio un orbiter il Trace Gas Orbiter (TGO), dotato di strumenti per l’analisi dei gas atmosferici e la mappatura delle loro fonti. Grazie al rilevatore di neutroni permetterà di mappare, orbitando attorno al pianeta, la presenza di idrogeno e potenziali depositi di acqua.

Identificherà le tracce delle fonti di gas, metano in particolar modo, che potrebbero essere la prova di attività biologica o meno.

È interessante capire se il metano marziano sia d’origine bilogica o geologica.

Il lander Schiaparelli, invece, (intitolato all’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, XIX secolo) avrà sensori per la misurazione della velocità e direzione del vento, dell’umidità e della pressione e temperatura alla superficie.

Fotograferà inoltre immagini durante la discesa sul suolo marziano.

L’arrivo a destinazione, dopo un viaggio di sette mesi, è previsto in ottobre.
Il programma ExoMars nasce da una cooperazione fra l’Agenzia Spaziale Europea e l’ente spaziale russo Roscosmos.

La seconda parte della missione inizierà nel 2018, lo sbarco sul pianeta rosso è previsto per il 2019.

Fra tre anni sul suolo marziano arriverà un rover, robottino dotato di trivella di due metri e un kit di strumenti dedicati alla esobiologia e la ricerca geochimica.

Il rover cercherà segni fossilizzati di vita, grazie alla trivella scaverà molto più in profondità nella superficie di Marte rispetto a quanto sia stato fatto in precedenza.

Dalla missione Exomars si attendono risposte alle domande: Marte ospita forme di vita? Che tipo di evoluzione c‘è stata? ci si può aspettare la stessa cosa per il sistema solare e soprattutto per il pianeta terra?

Jeremy Wilks, Euronews: “La missione Exomars riuscira à a dimostrare una volta per tutte che c‘è stata vita su Marte? Per rispondere a questa domanda e spiegare il perché questa missione sia così importante, ho qui con me uno dei massimi esperti del settore, la professoressa Cathy Quantin-Nataf dell’università di Lione. Professoressa, Exomars proverà che c’era vita sul pianeta rosso?”

Cathy Quantin-Nataf: “Lo spero, lo spero davvero. In ogni caso ci sono mezzi tecnici e strumentali per rispondere a questa domanda. Se ci sia vita oggi e se ci sia stata in passato”.

Jeremy Wilks, Euronews: “Che tipo di chiavi di lettura abbiamo adesso…abbiamo novità a proposito della vita?”

Jeremy Wilks, Euronews: “Per adesso sappiamo che sulla superficie di Marte è impossibile la vita come la conosciamo. In passato crediamo che le condizioni fossero assai favorevoli. Siamo un po’ ossessionati da questa storia. Vogliamo capire che ci siano le condizioni per la vita oggi e se ci siano state queste condizioni in passato”.

Jeremy Wilks, Euronews: “Quali sono le novità e le differenze di questa missione Exomars, da quelle finora compiute?”

Cathy Quantin-Nataf: “Questa missione è davvero focalizzata sulle tracce di vita. Fino ad ora le missioni erano concentrate sulle possibilità di vivere su questo pianeta. Questa missione si polarizza sulle tracce di vita, sugli indici di presenze microbiche nell’atmosfera, adesso o in passato.”

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Jeremy Wilks, Euronews: “Lei cosa pensa? Crede ci sia vita su Marte adesso?”

Cathy Quantin-Nataf: “Gli scienziati non possono rispondere a questa domanda oggi e comunque no, non su può rispondere con certezza…”

Jeremy Wilks, Euronews: “Esiste una possibilità?”

Cathy Quantin-Nataf: “Esiste una possibilità che oggi ci sia vita su Marte ed esiste una seria possibilità che ci sia stata vita in passato”.

Jeremy Wilks, Euronews: “Voi cercate metano, ci dica perché è così importante”.

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Cathy Quantin-Nataf: “Perché esistono attività microbiche che producono metano. Queste attività segnalano un’attivita microbica. Ma non è solo questa attività a produrre metano. Ci sono anche processi geologici totalmente anabiotici, senza tracce di vita. Sono processi geologici che producono metano. Questa missione riuscirà a scoprire se il metano presente sia di origine geologica o biologica”.

Jeremy Wilks, Euronews: “C‘è metano nell’atmosfera di Marte adesso?”

Cathy Quantin-Nataf: “Ci sono stati dei segnali, momenti in cui abbiamo rilevato metano nell’atmosfera. Qualche anno fa ci sono stati dei momenti in cui c’era più metano. Cerchiamo di capire perché, e se questo fosse legato a un’attività biologica o meno. Non conosciamo la risposta. Ogni tanto c‘è del metano nell’atmosfera marziana, ma non sappiamo ma dove provenga.

Jeremy Wilks, Euronews: “Quanto è importante questa missione Exomars per lei e per la scienza?”

Cathy Quantin-Nataf: “C‘è davvero la volontà di comprendere se ci sia vita soltanto sul nostro pianeta (terra) o anche su altri. È la grande domanda di Exomars e spero che ci sia una risposta: se ci sia stata vita anche su altri pianeti oltre alla terra.

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Jeremy Wilks, Euronews; “Professoressa grazie”.

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