A Idomeni si vive tra fango e speranza, il racconto del corrispondente di Euronews

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A una settimana dagli scontri con la polizia macedone, il campo profughi improvvisato di Idomeni vede crescere il numero dei suoi ospiti. Il

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A una settimana dagli scontri con la polizia macedone, il campo profughi improvvisato di Idomeni vede crescere il numero dei suoi ospiti. Il corrispondente di Euronews Apostolos Staikos è andato a vedere come si vive tra le poche tende recuperate per ospitare i profughi.

Apostolos Staikos-Euronews
La situazione a Idomeni è drammatica. Non è un campo attrezzato. Ci sono, ad esempio, pochissimi bagni chimici.
Non sufficienti per tutte queste persone. Manca l’acqua calda e non ci sono docce. Non c‘é cibo a sufficienza per tutti. In alcuni casi si devono fare cinque ore di fila per poter prendere un panino. C‘è bisogno di più dottori, e poi di lenzuola e di tende. Se piove non ci sono ripari. I volontari stanno facendo del loro meglio, ma continuano ad arrivare altre persone. Tra queste ci sono molti neonati e bambini. So che potrebbe suonare strano, ma ci sarebbe anche bisogno di giocattoli. I bambini piangono in continuazione, gli manca la loro casa, non hanno nulla da fare qui. Le persone vivono nel fango e si ammalano. Bisogna tenerle occupate. Per questo i giocattoli potrebbero aiutare qui nel campo di Idomeni. Riguardo poi ai bisogni primari di queste persone, beh, direi anche che hanno bisogno di risposte. Se le meritano, hanno bisogno di speranza.
Sono qui in attesa di qualcosa? I rifugiati chiedono risposte a noi giornalisti, se abbiamo novità, se sappiamo cosa gli accadrà. E il punto è che non possiamo rispondere di cose così importanti per loro.

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