Questa domenica in Benin si tengono le elezioni presidenziali. Un voto che si contraddistingue per la “democraticità”. In base alla Costituzione del
Questa domenica in Benin si tengono le elezioni presidenziali. Un voto che si contraddistingue per la “democraticità”.
In base alla Costituzione del 1990, l’attuale presidente Boni Yayi non può essere rieletto perché ha già sostenuto due mandati consecutivi.
Boni Yayi ha scelto di non si ripresentarsi. La decisione di lasciare il potere, come prevede le legge, spicca in un momento in cui leader africani di diversi Paesi (Burundi, Rwanda e Repubblica del Congo) stanno cambiando la Costituzione per poter fare un terzo mandato.
In lizza per la presidenza del piccolo Paese dell’Africa occidentale ci sono 33 candidati, tra i quali il premier Lionel Zinsou, appoggiato dal presidente uscente.
Zinsou è un economista che fino a un anno fa era alla guida del più importante fondo di investimento francese, PAI Partners, ed è accusato di essere troppo vicino alla ex potenza coloniale.
Tra i candidati, anche due donne: una è l’attuale ministro della Giustizia Marie Elise Gbedo, che si presenta per la quarta volta.