L’accusa: violazione delle leggi sulla concorrenza. Il sospettato: il più grande social network del mondo. Il mercato: quello dei dati personali
L’accusa: violazione delle leggi sulla concorrenza. Il sospettato: il più grande social network del mondo. Il mercato: quello dei dati personali. Cioè il pegno che paghiamo a Facebook per usufruire dei suoi servizi, e che viene utilizzato per attrarre gli inserzionisti.
L’antitrust tedesco è la prima autorità europea ad aprire un’indagine formale. “Gli utenti forniscono i loro dati, i quali vengono poi sfruttati da Facebook per le entrate pubblicitarie”, spiega il presidente Andreas Mundt.
“Stiamo verificando, nell’ambito di un’ipotesi di abuso di posizione dominante, se gli utenti che forniscono i loro dati siano adeguatamente informati su come i loro dati verranno utilizzati, per cosa e in che entità”, aggiunge Mundt.
La visita di settimana scorsa del fondatore Mark Zuckerberg non è dunque bastata per ricucire i rapporti con la Germania, dove la protezione dei dati personali è strettamente regolamentata.
Per la prima volta, spiegano gli esperti, l’enorme quantità di informazioni accumulata da un’azienda come Facebook finisce sotto la lente degli investigatori.