Le barriere al confine tra Grecia ed ex Repubblica Jugoslava di Macedonia non resistono alla pressione di chi non ha altra scelta. Al grido di
Le barriere al confine tra Grecia ed ex Repubblica Jugoslava di Macedonia non resistono alla pressione di chi non ha altra scelta.
Al grido di ‘Aprite il confine’, i profughi provenienti in maggioranza da Siria e Iraq, senza più riserve di acqua e cibo, lanciano sassi contro la polizia macedone che risponde con i gas lacrimogeni
In 500 oltrepassano il cordone di sicurezza. In mattinata la polizia ellenica aveva segnalato che più di 7.000 persone, la metà delle quali donne e bambini, erano ammassate al confine di Idomeni.
La risposta della Macedonia è la costruzione di una nuova recinzione di filo spinato alta 1,5 metri, lungo la strada che porta al campo di accoglienza di Gevgelija.
Intanto, almeno 50.000 persone rischiano di rimanere bloccate in Grecia dopo la stretta agli ingressi decisa dai Paesi lungo la ‘rotta balcanica’.
Stranded refugees walk through a motorway towards the Greek-FYROM border near the Greek village of Idomeni pic.twitter.com/5hRArQ2kzB
— Yannis Behrakis (@yannisBehrakis) February 26, 2016
Stranded refugees walk through a motorway towards the Greek-FYROM border near the Greek village of Idomeni pic.twitter.com/5hRArQ2kzB
— Yannis Behrakis (@yannisBehrakis) February 26, 2016
Riots break out on Greece-Macedonia border after refugees push through razor-wire fence https://t.co/5Kzj7lZJvepic.twitter.com/lHB3hE44DA
— New York Times World (@nytimesworld) February 29, 2016