Airbus, utile in crescita nel 2015

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Di Euronews
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Nel 2016 il costruttore europeo intende superare i 650 ordini, dopo i 635 fatti registrare fino a dicembre scorso e i 620 nel 2014.

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Airbus conferma gli obiettivi per quest’anno, forte di un 2015 all’insegna della crescita. Il costruttore europeo ha registrato nel 2015 un aumento del 15% dell’utile netto, che si è attestato a 2,7 miliardi di euro dai 2,3 miliardi del 2014.

“Abbiamo assistito ad un nuovo anno in cui l’aviazione civile ha mostrato un buon andamento – afferma Tom Enders, amministratore delegato di Airbus Group – I nostri clienti, credeteci o no, sono finanziariamente in forma grazie al prezzo del petrolio e del kerosene”.

Nel 2016 il costruttore europeo intende superare i 650 ordini, dopo i 635 fatti registrare fino a dicembre scorso e i 620 nel 2014. Secondo gli osservatori la tendenza si confermerà nel 2016:

“Il prezzo del petrolio è già basso potrebbe scendere ancora – afferma l’economista Jeremy Cook per World First – ma non è una condizione che siamo certi resterà inalterata a lungo termine, il prezzo potrebbe risalire a 50, 60, 70 dollari al barile, le compagnie aeree continueranno a cercare veicoli più efficenti sul piano del carburante”.

Nel 2015 i ricavi sono aumentati del 6%, per un valore di 64 miliardi di euro, tendenza che secondo Airbus si confermerà dell’immediato futuro.

Anne Glemarec, euronews:

“Siamo con Harald Wilhelm, Direttore finanziario di Airbus per commentare queste cifre. Grazie per essere con noi. Se guardiamo ai dati relativi agli ordini, la sfida più importante sarà quella di rispettare i tempi. Come farete?”

Harald Wilhelm, Direttore finanziario euronews:

“Prenda per esempio l’A350 – lei mi dirà: “Oh, avete prodotto 14 velivoli nel 2015 e nel 2016 ne produrrete più di 50, come farete?” – In realtà ne abbiamo già più di 30 in via di assemblaggio finale. Mentre parliamo il loro numero sta aumentando, dobbiamo fare in modo che ogni pezzo prodotto in diverse parti del mondo arrivi in tempo rispettando gli standard qualitativi”.

euronews:

“Due sindacati hanno protestato contro la vostra decisione di chiedere agli operai di arrivare in sede già in abiti da lavoro. Cosa sta accadendo?”

Wilhelm:

“La discussione è aperta. Tutto sommato questa è una decisione che punta ad aumentare l’efficenza. È una dimostrazione dei nostri sforzi per aumentare la produttività”.

euronews:

“Riuscirete a convincere i sindacati?”

Wilhelm:

“Credo che troveranno un accordo”.

euronews:

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“Il calo del prezzo del petrolio, quanto influenza la domanda di velivoli più efficenti dal punto di vista del carburante?”

Wilhelm:

“Questo è un punto che solleva molte domande e capisco il motivo. Ma guardiamo ai fatti. Da quando il prezzo del petrolio è diminuito, dal 2014, non abbiamo rilevato una diminuzione nel numero di ordini, come ce lo spieghiamo?
Il basso prezzo del petrolio fa risparmiare i nostri clienti, che così possono permettersi di comprare velivoli più efficenti, prima che il prezzo del petrolio aumenti”.

euronews:

“Qatar Airways ha fatto presente che il rallentamento delle economie emergenti come la Cina, potrebbe avere un impatto negativo sull’industria aeronautica. Condivide queste preoccupazioni?”

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Wilhelm:

“Non dico che i rischi non ci siano, ma alcuni clienti potrebbero acquistare meno velivoli del previsto o modificare gli ordini. Possiamo contare su un numero enorme di ordini, 6800, questo ci permette di adattarci alle esigenze”.

euronews:

“Lavorano per Airbus più di 16 mila persone nel Regno Unito. Cosa succede se il Paese decide di uscire dall’Unione europea in giugno, che conseguenze ci saranno per le attività di Airbus nel Regno Unito?”

Wilhelm:

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“Certo, da imprenditori e uomini d’affari, preferiamo che il Regno Unito resti nell’Unione europea. Perché così abbiamo un chiaro contesto in cui operare, che giova ad Airbus nel complesso, all’efficenza e agli investimenti nel Regno Unito. La nostra preferenza è netta siamo perché il Regno Unito resti”.

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