Sarkozy indagato per finanziamento illecito della campagna elettorale 2012

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Di Andrea Neri
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Si fa sempre più ripida la salita verso la candidatura alle presidenziali per l’ex-Capo dello Stato francese Nicolas Sarkozy. Il leader del partito

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Si fa sempre più ripida la salita verso la candidatura alle presidenziali per l’ex-Capo dello Stato francese Nicolas Sarkozy.

Il leader del partito di centro destra Les Républicains (nato dalle ceneri dell’Ump) è indagato per finanziamento illecito per la campagna elettorale contro François Hollande, nel 2012.

La decisione dei giudici istruttori di Parigi è arrivata dopo un’intera giornata d’interrogatorio. Sarkozy, 61 anni, è inoltre trattato come testimone informato per i capi d’accusa di falso, truffa e abuso di fiducia.

L’iscrizione nel registro degli indagati (la seconda per Sarko dopo quella nello scandalo delle intercettazioni) riguarda in concreto le fatture gonfiate fornite dalla società di comunicazione Bygmalion, incaricata della campagna elettorale 4 anni fa, che avrebbero coperto oltre 10 milioni di spese in eccesso rispetto alla somma dichiarata di 3 milioni di euro.

L’avvocato di Nicolas Sarkozy Thierry Herzog ha reagito dando la propria lettura dei fatti e sottolineando che l’iscrizione nel registro degli indagati riguarda un’infrazione formale, lo sforamento dei conti della campagna elettorale, e non è collegata al fatto che il suo cliente fosse a conoscenza del sistema di false fatture Bygmalion.

Sarkozy, che accusa un forte ritardo nei sondaggi sulle primarie del suo partito rispetto ad Alain Juppé, non ha ancora ufficializzato la propria candidatura. All’interno del partito la guerra è totale. Lo stesso Juppé, riguardo alle vicende giudiziarie di Sarkozy, si è limitato a ricordare “il diritto alla presunzione d’innocenza come per ogni altro cittadino”.

Ancora più glaciale la reazione di un altro candidato alle primarie della destra, Jean-François Copé, direttamente implicato nello scandalo Bygmalion ma che i magistrati hanno deciso, la scorsa settimana, di non iscrivere nel registro degli indagati. “Non mi sarei nemmeno immaginato di essere candidato (alle primarie) se fossi stato indagato” è stato il commento di Copé. Una vera pugnalata all’ “amico” Sarkozy.

Comme tout citoyen, Nicolas Sarkozy a droit à la présomption d'innocence. Nous devons naturellement respecter ce droit.

— Alain Juppé (@alainjuppe) 16 febbraio 2016

Bygmalion: “Ce qui m'est arrivé peut arriver à n'importe qui: c'est le phénomène du bouc émissaire” #BourdinDirectpic.twitter.com/PRuQaYG0HR

— RMC (@RMCinfo) 15 febbraio 2016

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