Emergenza profughi: a Lesbo il cimitero dei 'Senza Nome'

Emergenza profughi: a Lesbo il cimitero dei 'Senza Nome'
Di Salvatore Falco
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Volontari raccolgono campioni del Dna delle vittime dei naufragi

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Nel Mediterraneo è una strage quotidiana: 368 persone, tra le quali 60 bambini, hanno perso la vita nel solo mese di gennaio. Dall’inizio di quest’anno più di 10 migranti morti ogni giorno, annegati nel tentativo di raggiungere le coste dell’Europa.

A Lesbo è sorto un cimitero dei senza nome. ‘Sconosciuti’ recitano le lapidi numerate e datate. L’età indicate sono presunte.

“Non posso fermare la guerra e non posso farli attraversare l’Europa legalmente – spiega Mustafa Dawa, un ragazzo egiziano che vive in Grecia da oltre 10 anni – Dal momento che non posso fare niente per loro, la sola cosa che resta da fare è seppellirli”.

L’Egeo si conferma il tratto di mare più frequentato e più letale, con 272 vittime Un medico legale di Lesbo ha raccolto il Dna di oltre 200 persone e creato un archivio per coloro che sono alla ricerca dei propri cari.

“Preleviamo il loro DNA nella speranza che queste persone possono riposare – spiega Alekos Karagiorgis, uno dei volontari del cimitero – In modo che le loro anime possano finalmente riposare in pace e che madri, padri e figli alla ricerca di queste persone possano anche loro trovare pace”.

Il vento soffia dal mare, in giornate come questa i corpi di coloro che cercavano l’Europa vengono trascianti sulle rive di Lesbo dalla corrente.

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